I lavoratori della Cbi di Gissi, azienda che produce ventilatori industriali, proseguono lo stato di agitazione in attesa dell’incontro che la proprietà dovrebbe avere con l’assessore regionale Mauro Febbo e il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo nella prima decade di luglio. Al momento la fabbrica a rischio chiusura continua a lavorare. Trentuno lavoratori rischiano di restare senza lavoro. Sono tutti lavoratori con più di 50 anni che difficilmente potrebbero trovare lavoro altrove.
“Speriamo di ricevere notizie positive a luglio”, dice Angelo Angelucci, segretario provinciale della Cisl. Il 14 giugno in concomitanza con lo sciopero nazionale dei metalmeccanici i sindacati hanno organizzato anche un sit-in davanti alla fabbrica della Val Sinello. “Il sito produttivo di Gissi”, dice Angelucci “è uno dei siti migliori. Il fatturato è buono e così pure la qualità del prodotto. E’ assurdo chiudere un sito come quello di Gissi”. La Regione cercherà di scongiurare lo spegnimento degli impianti.
Paola Calvano (Il Centro)