Il debito complessivo del Comune con la Pulchra non è di un milione, ma di 1.700.000 euro per l’aggiunta di interessi di mora maturati nel corso degli anni, pari a 600mila euro. La sorpresa è venuta fuori nel corso dell’ultimo consiglio comunale in seguito alla discussione di una interrogazione presentata dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle. In quella occasione Dina Carinci e Marco Gallo hanno appreso che la tardiva presentazione in giudizio dell’opposizione al decreto ingiuntivo della Pulchra – che ha causato la condanna del Comune alla rifusione delle spese legali e di giudizio, oltre a quelle liquidate nel decreto ingiuntivo divenuto irrevocabile – causerà un danno alle casse comunali di circa due milioni di euro.
I due consiglieri pentastellati ora ringraziano tutti gli amministratori che si sono succeduti dal 1993 ad oggi alla guida del Comune e che, in un modo o nell’altro, hanno avuto un ruolo nella vicenda. Sul contenzioso che ruota sia sui compensi dovuti ai membri del Cda e ai rappresentanti del Collegio sindacale sia su fatture non pagate, venne emesso un decreto ingiuntivo a cui il Comune fece un’opposizione dichiarata “improcedibile” dal giudice a causa di un errore tecnico: la tardiva iscrizione al ruolo della causa.
Secondo il sindaco Francesco Menna il contenzioso è il frutto di una clausola-capestro inserita nell’articolo 10 della convenzione con la Pulchra firmata nel 1998 in base alla quale le indennità spettanti agli amministratori e ai rappresentanti del collegio sindacale erano tutte a carico del Comune.
Anna Bontempo (Il Centro)