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Aggressione nel bar. In sei dal giudice per lesioni aggravate

E’ fissata per martedì 9 luglio l’udienza preliminare davanti il gup del Tribunale di Vasto Italo Radoccia per sei imputati presunti protagonisti dell’aggressione avvenuta ai danni di T.V. e V.O. nella notte tra il 22 ed il 23 aprile del 2017 davanti al bar La Sfinge di San Salvo. L’inquietante vicenda è stata minuziosamente ricostruita dalle forze dell’ordine attraverso i racconti delle due vittime e, soprattutto, grazie alle immagini riprese delle telecamere del sistema di video-sorveglianza del locale che hanno consentito ai carabinieri di individuare, poche ore dopo il fatto, i sei presunti aggressori: P.M., L M., V. M., A. C., D. D. N., C. D. L.

Questa la dinamica dei fatti ricostruita dagli investigatori. Uno degli aggressori è entrato nel locale 40 minuti dopo la mezzanotte e, cogliendo di sorpresa T.V. lo ha colpito con un violento pugno sul mento. Poco dopo sono arrivati due amici dell’aggressore che a loro volta si sono avventati addosso a T.V. colpendolo anche loro ripetutamente con calci e pugni. Un cliente del locale V.O. e un altro amico sono intervenuti in difesa di T.V. ma sono stati a loro volta venivano colpiti con diversi pugni.

Le sequenze successive hanno mostrato ai carabinieri che l’aggressione è poi proseguita all’esterno del locale. Proprio all’esterno la situazione è degenerata. Ai primi aggressori se ne sono aggiunti altri quattro soggetti compresa una donna che ha iniziato a colpire anche lei T.V. e V.O. con una scarpa con tacco a spillo.

Le vittime ferite e doloranti sono state poi lasciate sulla strada, sanguinanti e con i vestiti strappati. Dopo il raid punitivo i due feriti sono stati costretti a ricorrere alle cure mediche a causa delle gravi lesioni riportate che hanno comportato, in particolare per uno dei due, anche l’indebolimento permanente dell’apparato dentale. Martedì mattina T.V. e V.O. saranno presenti in aula assistiti dal loro avvocato Antonino Cerella, già costituitosi parte civile nell’interesse dei propri assistiti.

La vicenda a distanza di tempo è ricordata ancora con sgomento dai cittadini di San Salvo. “Si è trattato“, dice l’avvocato Cerella di un raid punitivo avvenuto in pieno centro abitato e davanti ad un locale. Una vera e propria sfida alla legalità che ha creato non poca preoccupazione fra i residenti”.

Paola Calvano (Il Centro)

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