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Dopo la grandine è l’ora della conta dei danni

Allagamenti, buche e crateri sulle strade, transennamenti, interruzioni isolate di elettricità, guasti e crolli ai tetti soprattutto nel centro storico di Vasto, alberi caduti e smottamenti di terreno. E poi ancora. Moltissime auto andate completamente distrutte, lunotti e parabrezza sfondati, vetri delle finestre rotti, grondaie spazzate via come fili d’erba. E sulla spiaggia ombrelloni sradicati, lettini e sdraio scaraventati a diverse centinaia di metri di distanza. E a sulle strade acqua e fango.

E questo ciò che resta dopo la violenta grandinata che si è abbattuta nel pomeriggio di ieri a Vasto e a San Salvo. Ma ora è il momento della conta dei danni. Tanti. Forse troppi.

La violenta grandinata è iniziata poco dopo le 14 di ieri con chicchi di grandine come noci e in alcuni punti della città come mele o addirittura palline da tennis. In mezz’ora è venuta giù tanta di quell’acqua, ma soprattutto tanta di quella grandine che forse non si era mai vista prima.

I sindaci di Vasto e San Salvo, Francesco Menna e Tiziana Magnacca hanno chiesto alla Regione Abruzzo e al Governo nazionale lo stato di calamità naturale. Il Presidente della Regione Marco Marsilio, da Bruxelles, ha fatto sapere di essersi attivato nell’immediato “scrivendo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Capo Dipartimento della Protezione Civile come azione propedeutica, al fine di valutare una successiva richiesta di dichiarazione dello Stato di emergenza Nazionale”.

Attivati sia a San Salvo  che a Vasto i Coc (Centro operativo comunale).

Tutto è accaduto in mezz’ora, ma in pochi minuti la maggior parte delle arterie cittadine erano già completamente allagate con le strade trasformatesi in fiumi in piena e marciapiedi del tutto coperti dall’acqua piovana. Una perturbazione annunciata anche se nessuno si aspettava una tale violenza. Una perturbazione che si è abbattuta su tutta la costa. A Pescara diverse le persone ferite.

Tanti dunque i danni che restano. A San Salvo Marina i gazebo istallati sul lungomare in vista della manifestazione del Prodotto Topico di sabato 13 e domenica 14 e per il mercatino estivo che prenderà il via da lunedì 15 luglio, sono stati in gran parte divelti. Rotti i tendoni e le strutture di aggancio.

Intere coltivazioni sono andate distrutte. Ingenti i danni anche all’agricoltura. Insomma una vera e propria apocalisse come molti l’hanno definita.

Ma ora, dopo il forte spavento, è però arrivata la conta dei danni con lo sgomento di molti cittadini, balneatori e operatori turistici che si vedranno costretti a mettere mano al portafogli. Se verrà concesso lo stato di calamità è presto saperlo. Per ora ci sono gli effettivi danni di questa distruttiva ondata di maltempo.

A Vasto stamane resteranno chiusi le ville e i parchi comunali e il Cimitero. Solo dopo i sopralluoghi si valuterà la loro riapertura. Questa notte  gli uomini della Protezione Civile hanno continuato il loro lavoro monitorando il territorio. Prevista per stamane alle 12.30 la terza riunione operativa a Vasto.

Laura Rongoni

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