Le commesse mancano o non sono sufficienti e i costi di gestione sono elevati. La fabbrica della Cbi di Gissi non attraversa un buon momento. E’ stato ribadito mercoledi pomeriggio nel corso dell’incontro che i rappresentanti dell’azienda che produce ventilatori industriali, hanno avuto con l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Febbo. L’incontro è stato voluto proprio dal rappresentante del governo regionale.
Al tavolo erano presenti Dario Melò, direttore generale CBI, Francesco Sormani, componente Cda, Luigi Sabatini, consulente aziendale e il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo.
“E’ stato solo un primo incontro” ha spiegato al termine l’assessore Febbo. “Oggi (mercoledi) abbiamo voluto capire dai responsabili dell’azienda i reali problemi che assillano il sito produttivo di Gissi nel quale lavorano 31 operai. I rappresentanti della Cbi hanno illustrato la situazione, specificando che stanno valutando di mettere in campo azioni concrete per individuare strumenti alternativi tesi a ridurre i costi di gestione”.
Prima delle ferie estive sarà convocato un tavolo ufficiale di crisi. Il gruppo che ha diverse aziende ha deciso di fare un restyling e ridisegna la mappa dei siti che continueranno a produrre. La fabbrica della Cbi di Gissi è a rischio chiusura. Trentuno lavoratori rischiano di restare senza lavoro . Sono tutti lavoratori con più di 50 anni di età che difficilmente potrebbero trovare lavoro altrove.
Un mese fa i sindacati hanno organizzato un sit-in davanti alla fabbrica della Val Sinello. Secondo la Cisl il sito produttivo di Gissi è uno dei siti migliori. Il fatturato è buono e così pure la qualità del prodotto che viene realizzato con grande professionalità. A giudizio dei sindacati la crisi non può giustifica la chiusura di una fabbrica che ha dimostrato di produrre al meglio.
Paola Calvano (Il Centro)