Previsto a Vasto Marina lo svolgimento dell’evento denominato “La notte dei desideri” ovvero “La Notte delle Lanterne”, patrocinato dal Comune di Vasto. In occasione di tale evento, verranno lanciate in aria centinaia se non migliaia di cosiddette lanterne volanti, lancio che risulta essere pericoloso e dannoso da un punto di vista ambientale ed ecologico come ormai sostenuto dalle più autorevoli fonti scientifiche.
Stando ai numeri forniti gli anni precedenti, il numero delle lanterne lanciate sarà di gran lunga superiore al migliaio. Le suddette lanterne sono delle strutture di carta che si alzano in aria grazie alla combustione di una cera, poggiata su una parte rigida (solitamente in alluminio), la quale, bruciando, riscalda l’aria interna alla struttura, permettendo così l’innalzamento in volo della lanterna. Quando la combustione di tale cera si esaurisce, la lanterna cade a terra. Non solo.
La lanterna potrebbe facilmente ricadere a terra già prima che la fiamma si sia spenta, divenendo pertanto pericolosa in quanto potrebbe essere la causa di devastanti incendi. Proprio a causa di tale elevata pericolosità, il Ministero dell’Interno, attraverso il parere ministeriale 06-12-2012, n. 557/PAS/U/021352/XV.H.MASS(39), ha chiarito che il lancio delle lanterne volanti deve essere considerato come “accensione pericolosa” e che, pertanto, ex art. 57 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (secondo cui “Senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza non possono spararsi armi da fuoco né lanciarsi razzi, accendersi fuochi di artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere farsi esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa”), è necessaria l’autorizzazione dell’autorità locale di pubblica sicurezza locale.
A tal proposito si ricorda che a Vasto, l’autorità competente, è il commissario, e non il sindaco. Senza la suddetta autorizzazione, il lancio delle lanterne volanti, potrebbe inoltre configurare il reato di cui all’art. 703 c.p., rubricato “Accensioni ed esplosioni pericolose”, il quale è un cosiddetto reato di pericolo, ovvero punisce anche la sola messa in pericolo del bene giuridico protetto. Non sono pochi i casi in cui sono stati provocati ingenti danni ambientali causati dagli incendi innescati dai lanci delle lanterne volanti: basti, a tal proposito, considerare l’incendio di 160 ettari di bosco avvenuto la notte tra il 9 eil 10 dicembre 2016 nel Comune di San Marcello, o come quello della notte di capodanno a Castelvetro, o come l’incendio del 2017 ai danni del parco virgiliano a Posillipo, o come quello della pineta di Pescara.
Si vuole ricordare che le colline vastesi, con presenza di folta vegetazione, sono distanti poche centinaia di metri in linea d’aria dal luogo del lancio delle lanterne volanti. In aggiunta non si può sottacere che secondo la circolare E.N.A.C., serie Air Traffic Management – 05 del 16 dicembre 2010, anche il lancio di lanterne volanti dev’essere sottoposto all’utorizzazione della competente Direzione Aeroportuale ENAC, posto che eventi di questa portata potrebbero gravemente interferire con la circolazione aerea. Come se non bastasse, le lanterne volanti potrebbero integrare anche il reato di abbandono incontrollato di rifuti previsto dal D.Lgs. n. 152/2006, posto che è impossibile prevedere dove queste lanterne, che non sono biodegradabili, andranno a cadere. Infatti, come è accaduto anche negli anni precedenti, le lanterne cadranno non solo nella vicinissima zona sic, specificamente protetta e tutelata dalla normativa europea e nazionale, ma anche in mare, andando a inquinare tutta la flora e la fauna terrestre e marina in quelle zona presente (in allegato le foto di sole alcune lanterne recuperate sulla spiaggia di Vasto Marina la mattina seguente al lancio degli anni scorsi).
Le lanterne contengono poi delle parti taglienti che in numerosi casi hanno causato il ferimento e il decesso di numerosi animali sia terrestri che marini. Inoltre, anche laddove sia previsto il recupero delle lanterne, fatto di per sé impossibile sulla base del fatto che è inattuabile un capillare controllo di migliaia di lanterne volanti, come statutito da costante giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione, “L’abbandono di rifiuti, a differenza dalla realizzazione di una discarica abusiva, si risolve, poi, nel semplice collocamento dei rifiuti in un determinato luogo […] rimanendo irrilevante la eventuale rimozione degli effetti pregiudizievoli arrecati per effetto di tale condotta”.
Sulla base di tali presupposti e pericoli ambientali, a differenza del Comune di Vasto, molti Comuni italiani hanno proibito il lancio delle lanterne volanti.
Dunque, si chiede all’amministrazione comunale, e in particolare al sindaco Francesco Menna, all’assessora all’ambiente Paola Cianci e all’assessore al turismo Carlo Della Penna, di chiarire pubblicamente quale tipo di lanterne verranno lanciate e da chi sono fornite (quelle degli anni precedente non sono biodegradabili), se è previsto un piano di recupero di tutte le lanterne lanciate e le modalità attraverso cui verranno attuate le specifiche procedure di tutela ambientale, nonché se sono state rilasciate le necessarie autorizzazioni da parte della autorità competenti al fine di svolgere l’evento.
Gruppo Fratino Vasto, ARCI Vasto e Guardie Ambientali Ecologiche Volontarie Vasto