Diciotto comuni a secco in piena estate. Le strutture turistiche di Vasto,già in affanno hanno dovuto far fronte all’ennesimo blach out idrico. Così pure le riviere di Torino di Sangro, Casalbordino e San Salvo, ma anche i piccoli comuni dell’entroterra. “Passiamo dagli allagamenti alla siccità. Così i turisti scappano”, hanno protestato ieri mattina alcuni operatori della riviera.
La Sasi ha assicurato che in mattinata il servizio dovrebbe essere ripristinato. “La sospensione della fornitura idrica”, fa sapere il presidente Basterebbe “si è resa necessaria per un intervento urgente di riparazione sull’acquedotto del Verde, nella tratta Casoli-Scerni-Vasto”.
La rottura sulla condotta principale in località Sant’Amico del Comune di Archi, si è verificata a causa dello smottamento del terreno causato dalla pioggia torrenziale di sabato pomeriggio. Un vero e proprio nubifragio che ha provocato una lunga serie di danni e diverse frane. Una di queste è la causa del grave problema che si è verificato lungo l’acquedotto principale.
I tecnici della Sasi si sono messi subito al lavoro e assicurano che il servizio sarà ripristinato entro i tempi stabiliti.
I comuni rimasti all’asciutto oltre a Vasto e San Salvo sono Altino, Archi, Atessa, Casalbordino, Casoli (località Colle Marco), Cupello, Furci, Gissi, Monteodorisio, Paglieta, Perano, Pollutri, San Buono, Scerni, Torino Di Sangro e Villalfonsina.
Il sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonso è stato il primo ad informare cittadini, turisti e operatori , dando loro modo di gestire meglio le riserve a disposizione. In pochi minuti anche gli altri sindaci hanno fatto lo stesso. “Il problema questa volta è accidentale“, dice il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca.
“L’ennesima interruzione tuttavia ripropone all’agenda politica la priorità. Occorrono seri interventi per la raccolta delle acque bianche. L’acqua che manca nelle nostre case richiede interventi non più dilazionabili. L’acqua che manca ai turisti chiede un ‘accelerazione dei lavori della diga di Chiauci”, afferma la Magnacca.
“Quello che accade è ormai una emergenza. Occorre un piano straordinario redatto con la Regione”, dice il sindaco di Villalfonsina, Mimmo Budano. “Servono finanziamenti. Un grosso investimento. Quello che accade sta provocando seri danni al turismo e alla stabilità morfologica del territorio. Basta interventi tampone”.
In qualche comune ieri è partita una raccolta firme da presentare al prefetto di Chieti.
“La situazione sta diventando davvero grave”, dice il sindaco di Cupello, Graziana Di Florio. “Non c’è giorno che non interpelli la Sasi facendomi portavoce del disagio dei cittadini. Loro assicurano di fare quello che possono ma ormai il problema è diventato troppo grosso da gestire”.
Paola Calvano (Il Centro)