“Le lanterne utilizzate per la manifestazione sono certificate, omologate, ignifughe e biodegradabili. Il loro lancio è avvenuto in un’area circoscritta e sotto stretta vigilanza”. Massimo Di Lorenzo, presidente del Consorzio Vivere Vasto Marina, sodalizio che insieme al Comune ha organizzato domenica scorsa “La Notte dei desideri”, replica così alle associazioni cittadine che hanno bollato l’evento “insostenibile ed inaccettabile da un punto di vista ecologico ed ambientale”, sostenendo che le lanterne sono pericolose per la fauna marina e possono provocare incendi. Erano stati Arci, Guardie ecologiche ambientali (Geav)e Gruppo Fratino di Vasto a chiedere all’amministrazione comunale di annullare la manifestazione che richiama ogni anno sul litorale centinaia di persone desiderose di lanciare la loro lanterna e di esprimere un desiderio. Lo spettacolo del bagnasciuga disseminato dei resti delle strutture di metallo aveva alimentato all’indomani le polemiche delle tre associazioni.
“L’evento è avvenuto in un’area circoscritta e transennata dove era presente personale qualificato per la selezione delle lanterne”, spiegano gli organizzatori, “quest’ultime, omologate e biodegradabili, sono state distribuite all’interno dell’area dotata di un ingresso principale, di un’uscita di emergenza, di una ambulanza con relativo personale e della presenza della protezione civile. Per poter svolgere la manifestazione abbiamo dovuto acquisire diverse autorizzazioni, tra cui quella del demanio e del Commissariato. I resti trovati il giorno dopo non sono quelli delle nostre lanterne che, ripetiamo sono assolutamente biodegradabili, ”, aggiungono, “ma di quelle acquistate dagli abusivi, la cui presenza quella sera è stata da noi segnalata alla polizia municipale. Infatti le foto divulgate e pubblicate sui mezzi di informazione sono state scattate a oltre 200 metri a nord dell’area autorizzata per l’evento, tra l’altro molto distante dalle dune”.
Gli organizzatori aggiungono che, per evitare incidenti, la manifestazione è stata interrotta per 42 minuti “perché era cambiato il vento”, a dimostrazione delle cautele messe in atto per rispettare l’ambiente.
Insomma, tutto si sarebbe svolto in maniera regolare e nel pieno rispetto dei criteri di sicurezza. Per le associazioni, però, molte delle lanterne lanciate sono finite in acqua, mettendo in pericolo con i loro residui gli animali marini, tra cui le tartarughe Caretta Caretta.
Anna Bontempo (Il Centro)