Il Sindaco Francesco Menna si fa accompagnare dal senatore Luciano D’Alfonso, dal prefetto Giacomo Barbato. Ma con Barbato parla solo D’Alfonso, mentre Menna resta con i suoi collaboratori fuori dalla porta della prefettura. E’ l’ultimo atto di un tentativo di conciliazione Comune.prefettura dopo lo stop al concerto di Jovanotti del 17 agosto. La presenza del senatore e sindaco non è passata inosservata ieri lungo Corso Marruccino, a Chieti. Ed è bastato affacciarsi nell’atrio del palazzo della prefettura per notare come al di fuori della porta siano rimasti solo Menna ed i suoi collaboratori, mentre D’Alfonso era da Barbato.
Ma in realtà c’è poco da conciliare: nei verbali resi pubblici dal prefetto sulle diverse riunioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si capisce che il no non arriva da Barbato ma da tutte le forze dell’ordine che hanno come obiettivo la sicurezza dei cittadini. L’unica via d’uscita è presentare un piano che sani le criticità sinora evidenziate. Ma appare molto difficile: il fosso è lì, la Regione lo classifica come “area di pericolosità idraulica molto elevata” e, anche “inscatolato”, chiude in gran parta la principale via di fuga sull’arenile; e poi ci sono i problemi delle vie di fuga individuate che non corrispondono ai reali varchi, molto più piccoli e meno accessibili, e infine il grandissimo limite della chiusura della statale 16, in un giorno, sotto Ferragosto, da bollino rosso per il traffico, convogliando tutto sull’autostrada si bloccherebbe anche l’A14, tagliando in due l’Italia.
A monte c’è ancora un problema: perché ambientare il concerto su quella che il Comune stesso ha definito come area non destinata a eventi? L’area eventi indicata dal piano regolatore sulla spiaggia c’è, ma non è quella scelta dall’organizzazione.
Non si sa cosa si siano detti D’Alfonso e Barbato, certo è facile immaginare che i rapporti prefettura-Comune siano rimasti tesi. Soprattutto alla luce dell’ultima autorizzazione arrivata dal Comune al Jova Beach party. Si tratta di un documento di “autorizzazione temporanea” per l’evento rilasciato dagli uffici comunali lo scorso 16 luglio, lo stesso giorno in cui il Comitato esprime parere negativo allo svolgimento della manifestazione. Una circostanza che misura la “scarsa considerazione dimostrata verso l’intero Comitato”, già messa nero su bianco all’interno dei verbali resi noti dal prefetto.
Ma nello stesso giorno in cui il Comune firmava l’autorizzazione temporanea all’evento e il Comitato in prefettura dava lo stop, i carabinieri andavano in municipio per acquisire documenti e atti autorizzativi, segno che anche la Procura di Vasto si sta muovendo.
La Procura ha ricevuto un esposto della Stazione ornitologia abruzzese tutti i verbali del Comitato. Ad averglieli inviati è stato il comandante provinciale dei carabinieri, Florimondo Forleo, che ravvisa, si legge nei verbali, una “specifica volontà dilatoria”.
A questo punto potrebbe scattare l’ipotesi di reato per falso e inosservanza alle prescrizioni dell’autorità.
Arianna Iannotti (Il Centro)