Il Comitato “Terre di Punta Aderci” intende porre all’attenzione della cittadinanza alcune criticità che riguardano la zona della Riserva di Punta Aderci e delle aree limitrofe, criticità che l’Amministrazione comunale, sebbene ne sia certamente a conoscenza, sembra non essere intenzionata ad affrontare.
Pochi giorni sono trascorsi dalla inaugurazione del parcheggio “Belvedere” realizzato nella Zona Industriale e sorge spontaneo il confronto con l’altra area di parcheggio della Riserva, quella posta all’ingresso della strada che conduce alla spiaggetta di Punta Aderci e che versa in condizioni disastrose. Nessuna attività di manutenzione viene da tempo realizzata ed il parcheggio, che oggi si presenta pieno di buche e dislivelli, si trasforma in un pantano fangoso in occasione di ogni precipitazione, anche minima. Ci si chiede inoltre a cosa sia servito installare in loco un sistema di videosorveglianza senza mai metterlo in funzione. Ben contenti della presenza del servizio urbano che favorisce l’arrivo dei turisti e dei cittadini nella zona della Riserva segnaliamo però la totale mancanza di indicazioni in merito alle fermate dello stesso, una adeguata indicazione renderebbe certamente il servizio più fruibile.
Altra problematica che deve essere immediatamente affrontata e risolta, considerato anche che la stagione balneare è da tempo iniziata, è quella dell’abbandono dei rifiuti in svariati punti delle aree limitrofe alla Riserva. In particolare, si segnala la presenza ai margini di via Peppino Impastato di una vera e propria discarica ove vengono abbandonati rifiuti ingombranti e speciali. La permanenza in loco dei rifiuti non rimossi non fa che incentivare tale condotta illecita.
Inoltre, in corrispondenza della zona di smottamento che insiste lungo il costone est della spiaggia di Punta Penna, si è aperta una voragine nella strada di servizio della Zona Industriale, anche questa diventata luogo di abbandono di rifiuti di vario genere. La voragine in questione è stata recentemente transennata perché evidentemente pericolosa per la circolazione. In questo caso, oltre a rimuovere quanto abusivamente ivi presente, sarebbe il caso di affrontare e risolvere, una volta per tutte, la causa all’origine della descritta situazione, rintracciabile nella presenza di un canale di scolo di acque bianche, affacciato sulla spiaggia di Punta Penna che, sversando un enorme quantitativo di acqua sul costone, determina continui smottamenti, oltre a deturpare gravemente l’aspetto della spiaggia più frequentata della Riserva.
Sempre a proposito di viabilità nella Riserva, non possiamo non parlare della condizione di pericolo che riguarda la strada di accesso alla spiaggia di Mottagrossa, gravemente dissestata. Segnaliamo inoltre la presenza di uno smottamento, da anni transennato in maniera del tutto approssimativa, lungo la strada che dalla rotonda della statale 16 conduce alla casa circondariale e dalla suddetta Spiaggia di Mottagrossa, pericoloso per la viabilità già insicura a causa della presenza di fitta vegetazione.
E veniamo ai percorsi ciclabili, che nelle intenzioni dell’amministrazione locale dovrebbero divenire in futuro il volano di un turismo ecosostenibile e che tutti auspichiamo. Tuttavia, nel rallegrarci dell’imminente completamento dell’asfalto della Via Verde in zona Vasto Marina, viene spontaneo augurarsi che alla nascente Via Verde non sia riservato lo stesso destino degli altri percorsi ciclabili realizzati, anche nel recente passato. Senza voler scomodare ancora una volta la “fu” pista ciclabile “Torrente Lebba”, il cui completo abbandono e degrado è sotto gli occhi di tutti, segnaliamo che anche il tracciato “trekking-bike” del fiume Sinello, che collega Punta Aderci al Bosco di Don Venanzio, solo di recente ultimato, è già completamente invaso da arbusti, erbacce e rifiuti. Forse il denaro pubblico meriterebbe di essere speso in maniera più oculata; la manutenzione delle opere già realizzate certamente dà meno visibilità rispetto al taglio dei nastri, ma è assolutamente essenziale se si vuole evitare che la spesa si trasformi in spreco. La corretta gestione del denaro pubblico imporrebbe che le opere, una volta realizzate, vengano anche sottoposte alla necessaria manutenzione e ancora una volta si ha la sensazione che l’Amministrazione Comunale, nella fretta di inaugurare nuovi cantieri, dimentichi di applicare questa elementare, ma essenziale, regola.
Da ultimo, riteniamo opportuno che la cittadinanza venga a conoscenza anche di due questioni che, contrariamente a quanto potrebbe apparire, non riguardano solo il Comitato “Terre di Punta Aderci”: la partecipazione al Comitato di Gestione e il silenzio dell’Amministrazione Comunale di concederci una sede in cui operare. Ad oggi, prive di riscontro sono rimaste le nostre richieste di essere ammessi nel Comitato di Gestione della Riserva, la presenza nel Comitato, in chiave attiva e propositiva, dei proprietari dei terreni che sono parte dell’area della Riserva e delle persone che in essa e nelle zone limitrofe vivono ed operano, oltre a costituire un diritto dei diretti interessati, rappresenta anche una risorsa per coloro che hanno a cuore la tutela e la valorizzazione di questo territorio.
Quanto al problema della sede, segnaliamo come da tempo abbiamo chiesto al Comune di Vasto di poter utilizzare uno dei locali della ex scuola elementare di Pagliarelli, da tempo chiusa ed inutilizzata, per poter svolgere le nostre attività, ma anche questa richiesta non ha ottenuto alcuna risposta. Eppure riteniamo che il consentire l’utilizzo di locali pubblici ad associazioni e comitati del territorio costituisca una opportunità anche di tutela e salvaguardia degli stessi, certamente preferibile al loro mero abbandono.