Dalla vendita delle piantine davanti alla chiesa di San Salvatore per chiedere offerte in beneficienza, al lancio di magliette e cover personalizzate per il cellulare. Il nome dei Riina diventa un brand, grazie al piglio imprenditoriale di Salvo, figlio terzogenito di Totò, l’ex capo di Cosa Nostra, arrestato nel 1993 e morto in carcere nel 2017. Il quarantenne, ospite della Fattoria “Vita Felice” di Don Silvio Santovito, il sacerdote noto in tutto il comprensorio per le sue attività di reinserimento in favore dei detenuti, si sta cimentando in una nuova avventura: la vendita su Internet di magliette e cover personalizzate per il cellulare con il brand “Riina family life”.
La Tshirt indossata da Salvo Riina in persona, che raffigura il suo volto a fianco ad un leone, è stata messa all’asta nelle scorse settimane, per una decina di giorni. Sembra che siano state una ventina di persone a partecipare e una di loro si è aggiudicata la maglietta per 107 euro, somma devoluta da Riina alla Fattoria di Don Silvio.
“Visto l’enorme successo ottenuto con l’ultima asta benefica ho pensato a una nuova iniziativa”, racconta Salvo sul suo profilo Facebook, “una cover personalizzata in edizione limitata autografata da me. Il vostro cellulare con il logo del mio primo libro Riina Family Life. Dopo esservi aggiudicati l’asta inviate un messaggio privato con la marca e il modello del vostro cellulare”.
Inutile dire che l’ultima iniziativa imprenditoriale a scopo benefico di Riina junior, al quale due mesi fa è stata revocata la misura di sicurezza, ha conquistato le prime pagine dei principali quotidiani, proiettando Casalbordino alla ribalta della cronaca nazionale. Proprio lì, nel piccolo centro costiero di appena 6mial abitanti, distante pochi chilometri da Vasto, è iniziata la nuova vita del rampollo di casa Riina, che dopo aver spaccato l’Italia nel 2016 con la sua partecipazione ad una puntata di “Porta a Porta”, ha cominciato a dedicarsi alla sua nuova attività di volontariato. L’immagine che il figlio di Totò Rina vuole trasmettere è quella di una persona che si sta cimentando con un nuovo percorso di vita, ma la sua presenza, dapprima nella Casa Lavoro di Vasto e ora a Casalbordino, ha creato contrarietà e silenzi imbarazzanti.
Alla Fattoria “Vita Felice” Salvo Riina è approdato nei mesi scorsi, dopo aver ottenuto dalla magistratura di sorveglianza l’autorizzazione a lasciare la Casa Lavoro di Vasto, dove era arrivato a fine novembre 2017 proveniente da Padova. L’arrivo del terzogenito nell’Istituto vastese provocò contestazioni che culminarono in una interrogazione all’allora Ministro Marco Minniti da parte della ex deputata , Maria Amato.
Anna Bontempo (Il Centro)