“Il concerto di Jovanotti si poteva fare perché nella pubblica amministrazione non esistono problemi irrisolvibili. Andava trovata la convergenza necessaria rispetto ai numeri, alla capienza e alle modalità. Mi auguro che in futuro si lavori affinchè gli eventi che hanno una forte attrattiva turistica si possano tenere”. Il senatore del Pd Luciano D’Alfonso sceglie l’aula consiliare del Comune di Vasto per rendere noto il suo pensiero in merito all’annullamento della tappa vastese del Jova beach party in programma il 17 agosto sulla spiaggia del lungomare Duca degli Abruzzi e per illustrare l’interrogazione presentata ai Ministri dell’interno, delle politiche agricole ed alimentari, forestali, del turismo, dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare.
Ai dicasteri il senatore chiede “se corrisponda al vero che durante le riunioni convocate per la sicurezza siano stati qualificati come illegittimi atti posti in essere nell’ambito della propria autonomia locale del comune di Vasto, visto che nell’ordinamento italiano la pronunzia di illegittimità deriva solo e soltanto da atti tipici della giurisdizione, adottati a seguito di contraddittorio tra le parti”.
Chiaro il riferimento all’ultima riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico che ha deciso la trasmissione degli atti amministrativi sul Jova beach party in Procura e alla Corte dei conti.
Ad ascoltare D’Alfonso in “religioso” silenzio ci sono il sindaco Francesco Menna, alcuni assessori e consiglieri comunali, ma anche i consiglieri regionali Silvio Paolucci (Pd) e Pietro Smargiassi (Movimento 5 stelle), il segretario provinciale del partito democratico, Gianni Cordisco ed una nutrita rappresentanza del Comitato “L’Arcobaleno” guidata dall’avvocato Angela Pennetta.
“Mi farò carico di ricostruire quanto accaduto”, promette D’Alfonso, “non credo che nel 2019 qualche ufficio si possa ergere a controparte facendo venir meno la necessaria convergenza. Non si può pensare che la soluzione sia non far accadere i fatti di promozione economica: lo Stato, la pubblica amministrazione e le istituzioni devono avere un atteggiamento convergente. Io ho assistito nel 1998 ad un appuntamento difficilissimo, giudicato impossibile, in un’area fortemente problematica, qual’era l’area ferroviaria di Pescara centrale. Ebbene 110mila persone arrivarono lì grazie ad una compromissione istituzionale collaborativa di Comune, Provincia, Regione, Prefettura e Asl, tanto che il sindaco di allora donò la fascia tricolore al Prefetto dell’epoca. Cioè si volle riuscire con successo nell’intento. Mi auguro che prossimamente a Vasto possa capitare un evento che superi questa cicatrice. Al sindaco Menna ho chiesto di creare un’area grande eventi che abbia più del necessario, in maniera da resistere a qualsiasi criticità. E ho chiesto ai colleghi parlamentari del posto di aiutarci a vicenda per trovare un altro appuntamento musicale internazionale. Non possiamo immaginare che sia una soluzione non fare accadere i fatti di promozione economica. Devono accadere nel rispetto delle garanzie che l’ordinamento ci pone”.
Anna Bontempo (Il Centro)