La Regione scrive al Comune per chiedere chiarimenti sui lavori in spiaggia in previsione del concerto di Jovanotti. La tappa vastese del tour, inizialmente in programma il 17 agosto, è saltata per i motivi di sicurezza emersi durante il comitato per l’ordine pubblico presieduto dal prefetto Giacomo Barbato. Ma il Joca Beach Party continua a far parlare di sé.
Mentre i carabinieri stanno acquisendo nuovi documenti nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura, sul tavolo del sindaco Francesco Menna è arrivata una lettera del Servizio valutazioni ambientali della Regione, a firma del dirigente Domenico Longhi.
La missiva è partita dopo le proteste per le ruspe entrate in azione nell’area di Fosso Marino: il canale è stato parzialmente interrato, su decisione del Comune, per consentire lo svolgimento del concerto. Sull’argomento, gli ambientalisti della Stazione ornitologica abruzzese (Soa) hanno presentato tre denunce. E l’ultima lettera ricevuta dal primo cittadino fa riferimento “agli esposti della Soa con i quali si segnala la realizzazione di interventi di bonifica del”area interessante Fosso Marino che sembrerebbero essere in contrasto con la normativa nazionale e comunitaria”.
Ma non sono le uniche note arrivate in Regione: anche la Soprintendenza aveva espresso la propria perplessità sui lavori, considerando l’assenza di qualsiasi richiesta di “autorizzazione paesaggistica”. E pure il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva ricordato che “l’eventuale degrado di habitat all’interno di siti protetti o il disturbo di specie protette può essere sanzionato ai sensi, rispettivamente, degli articoli 733-bis e 727-bis del codice penale”.
Tornando alla lettera dell’altro ieri, il Servizio valutazioni ambientali ha richiesto una serie di “chiarimenti” in merito “a tutti lavori segnalati, le relative procedure autorizzative avviate e se detti interventi abbiano comportato impatti su specie ed habitat di interesse comunitario, con particolare riferimento alle circostanze evidenziate dalla Soa, e, in particolare, alle specie di vegetazione interessate dai lavori”.
Non solo: “Dovrà essere chiarito”, si legge sempre sulla lettera a firma di Longhi, “quale siano state le singole fasi di realizzative dei lavori di sistemazione del Fosso Marino; l’estensione delle aree oggetto di intervento; la quantificazione dei volumi di terreno/sabbia movimentati”.
E ora si apre il problema dell’eventuale rispristino dei luoghi.
Nel frattempo, muove ulteriori passi avanti l’inchiesta della procura. I carabinieri del comando provinciale di Chieti, guidati dal colonnello Florimondo Forleo, hanno acquisito anche i verbali della commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, che ha evidenziato una serie di problematiche e carenze nella documentazione presentata per il concerto da organizzatori e Comune di Vasto.
Gianluca Lettieri (Il Centro)