Dovrebbe subentrare nel plenum del Csm (Consiglio superiore della magistratura), al posto di Paolo Criscuoli, il consigliere togato che si è autosospeso dopo il suo coinvolgimento – senza essere indagato – nella vicenda delle riunioni organizzate dal Pm romano Luca Palamara. Il condizionale è d’obbligo per Bruno Giangiacomo, 62 anni, presidente del Tribunale di Vasto, da sempre in prima linea per la salvezza dell’importante presidio giudiziario.
Il giudice, terzo dei non eletti nella categoria magistrati giudicanti, è in pole position per ricoprire il prestigioso incarico al Csm, organo di autogoverno della magistratura finito nella bufera per le note vicende giudiziarie. Ma il suo ingresso nel plenum è subordinato sia alle dimissioni di Criscuoli, sia ad una serie di valutazioni circa l’opportunità o meno di abbandonare il ruolo di giudice. Negli ambienti giudiziari e forensi locali si segue con attenzione l’evolversi della situazione.
“Il quadro attuale è esattamente identico a quello di due mesi fa e penso che avrà il suo epilogo a settembre con la ripresa dell’attività del Csm”, dice Giangiacomo, “sono il terzo dei non eletti di area Democratica per la giustizia, dovrei quindi subentrare a Criscuoli che si è autosospeso e non sappiamo ancora cosa farà. Valuterò il da farsi, insieme al mio gruppo con cui dovrò confrontarmi. Quello che posso dire al momento è che mi dispiacerebbe molto lasciare l’attività giurisdizionale. Dovrei abbandonare il ruolo di giudice, dimettermi da presidente del Tribunale e il posto da me lasciato vuoto dovrebbe essere messo a concorso. Confesso che mi dispiacerebbe anche se sono consapevole che andrei a ricoprire un incarico prestigioso”.
Giangiacomo non fa mistero della sua preoccupazione per le sorti dell’ufficio giudiziario, la cui esistenza è stata prorogata fino al 2021.
“E’ un momento particolarmente delicato quello che sta vivendo il Tribunale di Vasto”, sottolinea il presidente, “di recente sono arrivati cinque nuovi impiegati, è stata risolta una grave problematica. E’ stato raggiunto un risultato importante, frutto della sinergia posta in essere con il Consiglio dell’ordine forense presieduto dall’avvocato Vittorio Melone, i sindaci del territorio, i cittadini e il comitato di Angela Pennetta. E’ risaputo che guardo favorevolmente a tutte quelle forme di mobilitazione che vanno nella stessa direzione”.
Giangiacomo è in magistratura dal 1984. Si è occupato prevalentemente di penale e per oltre vent’anni nel Distretto di Bologna. Ha svolto funzioni di Gip (giudice per le indagini preliminari) al tribunale di Bologna ed ha anche fatto una esperienza di sei anni all’ufficio studi del Consiglio Superiore della magistratura dal 2002 al 2008. Ricopre l’incarico di presidente del tribunale di Vasto dal 2015.
Anna Bontempo (Il Centro)