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La “Notte dei falò”, proteste per rifiuti e tizzoni accesi

Avevano chiesto che l’evento venisse annullato, ma l’amministrazione comunale, come è già successo per le lanterne lanciate durante la “Notte dei desideri”e i cui resti sono stati ritrovati in mare, è andata dritta per la sua strada. A finire nel mirino di Care the Oceans, associazione che ha sede a Termoli ma ha volontari sparsi in tutta Italia, è la “Notte dei falò” che il Comune ha organizzato il 23 agosto scorso nel tratto di spiaggia vicino al pontile recentemente ristrutturato.

Alcuni giorni prima il responsabile del sodalizio, Nicola Di Battista aveva scritto ad amministrazione comunale, prefettura, polizia, guardia costiera e carabinieri per chiedere l’annullamento dell’evento per il danno ecologico che l’accensione dei falò avrebbe comportato, specificando anche le leggi che lo vietano, il rischio per la salute umana e per l’inquinamento causato dai rifiuti e dai tizzoni.  Mai previsione fu più azzeccata, anche se nessuno ne ha tenuto conto.

Il giorno dopo “La Notte dei falò” la spiaggia vicino al pontile era piena di rifiuti, come segnalato dalla associazione sportiva dilettantistica “Le Vele” sul suo profilo Facebook dove sono state anche pubblicate le foto dei bivacchi notturni. Immagini eloquenti che non depongono a favore di quei giovani che quella notte si sono accampati sull’arenile e che, quando all’alba sono andati via, hanno lasciato i resti del loro passaggio.                  

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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