E’ stato chiamato a rispondere del reato di diffamazione per ben 11 volte. E’ stato già condannato due volte a pene pecuniarie per aver offeso due assistenti parlamentari e il consigliere regionale pentastellato Pietro Smargiassi. Ha avuto altri guai giudiziari per giudizi , ma anche video ,diffusi sul web contro alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. Stefano Moretti , indomito e vulcanico esponente del comitato cittadino antimafia, è convinto di avere sempre usato dei termini che non offendono nessuno.
” In un caso sono stato querelato per aver usato gli aggettivi “l’innominato” e ” il castellino””,ricorda Moretti. ”Non sono affatto ingiurie. “Il primo è un termine manzoniano, il secondo si riferisce alle origine della persona che stavo giudicando ”, insiste Moretti.
A difendere l’indagato sono gli avvocati Marisa Berarducci e Giuseppe La Rana . ” Io credo “, dice Moretti che ,nonostante tutto non riesce a trattenere le proprie opinioni “che il reato di diffamazione su fb dovrebbe essere discusso solo in sede civilistica e non penale. Ammesso che le dichiarazioni offendano davvero, chi è stato offeso, va deciso un risarcimento”.
Paola Calvano (Il Centro)