Spaccio e attentati. Oggi davanti al gup di Vasto compariranno F.B. 69 anni, C.B. ,45 anni di Vasto e M.Z 45 anni di Gissi, con l’accusa di falsa testimonianza e reticenza. La vicenda ruota attorno agli attentati che F.B. e C.B. subirono l’8 giugno 2008 sotto casa e due anni dopo in strada.
La spiegazione di quegli attentati finì nel calderone dell’operazione Adriatico nata dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Lorenzo Cozzolino. Nel corso del processo, il 4 giugno 2015, F.B e C.B. comparsi in aula in veste di parti lese e testimoni, negarono di conoscere Cozzolino e di avere mai avuto rapporti con lui.
A smentire le loro dichiarazioni furono le intercettazioni telefoniche. Nei colloqui intercettati dalla Dda e dai carabinieri, non solo era evidente la conoscenza fra i due uomini di origine rom e Cozzolino, ma anche che i due conoscevano il mandante dell’attentato e anche il movente: lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Anche M.Z. ascoltato dai giudici, contrariamente alle dichiarazioni rese subito dopo i fatti, dichiarò di non aver riconosciuto Cozzolino. L’atteggiamento dei 3 uomini è stato ritenuto dai magistrati reticente e dannoso e per loro è stato chiesto il rinvio a giudizio per reticenza e falsa testimonianza.
I tre oggi compariranno davanti al gup Italo Radoccia e rischiano il rinvio a giudizio. Ad assisterli saranno gli avvocati Antonello Cerella, Fiorenzo Cieri e Nicola Chieffo.
L’attentato a F.B. in via San Rocco a distanza di 11 anni è ancora nitido nella memoria dei residenti perchè avvenne di domenica mattina e C.B. era nella sua auto, una Mercedes parcheggiata sotto casa. C.B. invece fu speronato e poi contro di lui furono esplosi colpi di arma da fuoco. Entrambe le vicende oggi saranno ricordate in tribunale.
Paola Calvano (Il Centro)