Ed ecco i dolori nell’ordine in cui vengono riportati in un’apposita guida, preparata dal parroco don Nicola Fioriti: la rivelazione del santo vegliardo Simeone; la fuga in Egitto; lo smarrimento di Gesù nel Tempio; l’incontro con Gesù sulla via del Calvario; la crocifissione e la morte di Gesù; la deposizione di Gesù tra le braccia di Maria; la sepoltura di Gesù e la solitudine di Maria.
Don Nicola Fioriti, sempre attento ad una corretta catechesi, ha illustrato ai fedeli la storia del culto alla Beata Vergine Maria Addolorata, Madonna dei Sette Dolori.
“La devozione alla Madonna Addolorata, che trae origine dai passi del Vangelo, dove si parla della presenza di Maria Vergine sul Calvario, – scrive don Nicola – prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo e fu anticipatrice della celebrazione liturgica, istituita più tardi. Il “Liber de passione Christi et dolore etplanctu Matris eius” di ignoto (erroneamente attribuito a S. Bernardo), costituisce l’inizio di una letteratura, che porta alla composizione in varie lingue del “Pianto della Vergine”. Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo Stabat Mater in latino, attribuito a Jacopone da Todi, il quale compose in lingua volgare anche le famose “Laudi”; da questa devozione ebbe origine la festa dei “Sette Dolori di Maria Santissima”.
“Nel secolo XV – continua il parroco – si ebbero le prime celebrazioni liturgiche sulla “compassione di Maria” ai piedi della Croce, collocate nel tempo di Passione. A metà del secolo XIII, nel 1233, sorse a Firenze l’Ordine dei frati “Servi di Maria”: l’Ordine che già nel nome si qualificava per la devozione alla Madre di Dio, si distinse nei secoli per l’intensa venerazione e la diffusione del culto dell’Addolorata. Successivamente, papa Innocenzo XII, il 9 agosto 1692 autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre. Ma la celebrazione ebbe ancora delle tappe, man mano che il culto si diffondeva; il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione approvò una celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la Domenica delle Palme e Papa Pio VII, il 18 settembre 1814 estese la festa liturgica della terza domenica di settembre a tutta la Chiesa, con inserimento nel calendario romano”.
Conclude don Nicola: “Infine Papa Pio X (1904-1914), fissò la data definitiva del 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell’Esaltazione della Croce (14 settembre), con memoria non più dei “Sette Dolori”, ma più opportunamente come “Beata Vergine Maria Addolorata”.
Il programma della festa si svolgerà in due giornate. Sabato 14 settembre (vigilia) alle ore 18,00: S. Messa presso la Chiesa dei Sette Dolori; ore 20,00: apertura stand gastronomici presso il Sagrato della Parrocchia di S. Marco, serata con musica dal vivo con la grande orchestra italiana “Ragutti” e con Francesca Mazzuccato.
Domenica 15 settembre (festa della Beata Vergine Maria dei Sette Dolori), in mattinata, Sante Messe nella Chiesa dei Sette Dolori: ore 8,00 – 9,00 – 10,00 – 11,00.
Nel pomeriggio: ronda musicale del Complesso Bandistico “Città di Archi”; ore 17,30: S. Rosario nella Chiesetta; seguirà la processione alle ore 18,00 con partenza dalla Chiesetta e arrivo nella Chiesa parrocchiale, dove seguirà la S. Messa Solenne presieduta da Sua Ecc. Mons. Domenico Scotti, vescovo emerito di Trivento (Cb); poi, ci saranno i fuochi pirotecnici e alle ore 20,00 l’apertura degli stand gastronomici con serata danzante e musica dal vivo sul sagrato parrocchiale.
La Statua della Madonna resterà nella Chiesa parrocchiale fino a domenica 22 settembre, quando, dopo la Messa delle ore 18,00 verrà riportata in processione nella Chiesetta.
LUIGI MEDEA