I cumuli di spazzatura aumentano? I cittadini non ci stanno e alla dilagante inciviltà rispondono con una proposta: l’adozione della pista ciclabile di Vallone Lebba, molto più simile ad una discarica abusiva che ad un percorso naturalistico. Sacchi di spazzatura, vecchie suppellettili, materiale edile e rifiuti di ogni genere hanno completamente invaso il tracciato riservato alle biciclette che da quelle parti ormai si vedono sempre più di rado.
La situazione, stando a quanto raccontano i residenti di via Passo della Noce e di via Fonte Fico è decisamente peggiorata rispetto ad alcuni mesi fa. I continui abbandoni di rifiuti hanno vanificato anche l’azione dei trenta volontari che, guidati dalle guardie ecologiche ambientali (Geav), lo scorso mese di maggio hanno dato vita ad una bella iniziativa di cittadinanza attiva ripulendo un tratto di pista invaso dal pattume.
In quella occasione era presente anche l’assessore alle politiche ambientali Paola Cianci che aveva annunciato la bonifica del percorso da parte della Pulchra. Ai continui abbandoni di rifiuti e al degrado che aumenta ogni giorno di più fa riscontro però la sensibilizzazione dei residenti che non esitano a denunciare. Nei giorni scorsi un medico vastese tornando a casa ha beccato una giovane coppia che stava buttando della spazzatura lungo Villa De Nardis.
“E’ successo tutto in pochi minuti”, racconta il professionista, “ho preso il numero di targa e segnalato l’episodio al gruppo comunale di protezione civile. Sono pronto a testimoniare in qualsiasi momento. Ormai è una questione di sanità pubblica. Credo che l’unica possibilità sia costituire una rete di cittadini pronta a segnalare il problema e a proporre interventi in modo costruttivo. Si potrebbe adottare la pista ciclabile o pensare ad altre iniziative”.
Nei mesi scorsi era stata una giovane donna ad immortalare con il cellulare l’autista di un furgone che, dopo aver accostato il veicolo ai bordi della strada, si è sbarazzato di un sacco di spazzatura.
I cittadini sono sempre più indignati e non riescono a capire perché alla dilagante inciviltà faccia riscontro la totale assenza di iniziative da parte dell’ente pubblico. L’unico intervento di manutenzione consistente nello sfalcio dell’erba e nel taglio delle canne risale allo scorso mese di maggio a distanza di 48 ore dalla giornata ecologica organizzata dalle guardie ambientali (Geav).
L’iniziativa, finalizzata ad accendere di nuovo i riflettori sul degrado del percorso naturalistico costato 600mila euro e sull’abbandono indiscriminato dei rifiuti, ha visto impegnati una trentina di volontari che a fine mattinata hanno riempito cinquanta buste e recuperato una ventina di pneumatici, oltre a vecchi elettrodomestici.
Anna Bontempo (Il Centro)