La procedura di licenziamento è stata avviata dalla società Industria Cbi per lo stabilimento di Gissi. 45 giorni per trovare una soluzione ed evitare il licenziamento di 31 lavoratori.
“Da quello che è emerso nel corso dell’incontro in Regione” affermano gli assessore Mauro Febbo e Piero Fioretti “la situazione della Cbi di Gissi è molto delicata a causa della pesante contrazione delle commesse che ha portato negli ultimi mesi ad una consistente riduzione dei ricavi. Questo incide sui costi di mantenimento dello stabilimento di Gissi che per la Cbi sono diventati insostenibili. L’auspicio è quello di individuare soluzioni alternative diverse dal licenziamento collettivo che rappresenta una pesante penalizzazione per il territorio del comprensorio vastese”.
Le parti torneranno ad incontrarsi il prossimo 24 settembre nella sede di Confindustria di Vasto.
Intanto scendono a 12 i giorni per scongiurare l’avvio di 55 lettere di licenziamento alla Pilkington. La politica locale e regionale è al lavoro per evitare nuove perdite di posti di lavoro. Per risolvere la vertenza della Pilkington di Piana Sant’Angelo, la Regione, pur ribadendo il proprio appoggio, ritiene indispensabile un intervento del Mise. I sindacati attendono una convocazione congiunta nella capitale. Nel Vastese però la paura comincia a palesarsi. Troppi lavoratori sono stati mandati a casa negli ultimi mesi e tante sono ancora le vertenze in atto.
Il segretario del partito comunista Antonio Felice punta il dito contro governanti e dirigenti. “In questi mesi”, scrive Felice “il partito comunista ha espresso solidarietà ai lavoratori della Pilkington e a quelli della Cbi”. Felice non risparmia critiche nè al centrodestra nè al centrosinistra e condanna il PD che a suo dire avrebbe contribuito al massacro dei lavoratori.
Paola Calvano (Il Centro)