Il default della ditta Cerella per la Rsa della Filt Cgil non è stato un fulmine a ciel sereno. “Che vi fosse“, dice il sindacalista Paolo Sallese, “una grossa nuvolosità su questa azienda è innegabile. Certo che le altre non godono di ottima salute, ma non fino a questo punto. Tutti sapevano”, insiste la Filt Cgil.
“Anche quando si decise di ricapitalizzare l’azienda a dicembre 2018 con l’ingresso di altri nel Cda, ci furono proclami positivi che annunciavano finalmente la salvezza della società Cerella, nonostante a livello sindacale erano stati espressi forti dubbi”, insiste Sallese.
“Allora una domanda è d’obbligo alla Regione, a Tua, ai vertici della società, al collegio sindacale, agli organi di revisione contabile: quali sarebbero oggi gli elementi nuovi che non si conoscevano allora, tali da rendere impossibile alla società Cerella di continuare a operare, di dare lavoro ai suoi dipendenti, di difendere gli sforzi che sia la società con il suo management che i laboratori hanno compiuto nel corso di anni certamente non facili?”. Il sindacato non risparmia la Regione, colpevole a suo dire, “di scelte infelici”.
Sallese ribadisce lo sdegno del sindacato e dei lavoratori rispetto alle notizie che stanno circolando sul futuro dell’azienda.
Paola Calvano (Il Centro)