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San Salvo, bruciate 30 auto nel deposito di veicoli

Un nuvola di fumo seguita da una serie di boati. E’ cominciato così l’ultimo devastante incendio scoppiato a Piana Sant’Angelo. Il rogo allunga la scia di fuoco che dall’inizio dell’anno sta distruggendo i capannoni della zona industriale. L’incendio è iniziato alle 22,40 di domenica ed è durato otto ore. Il fuoco ha danneggiato un deposito privato di auto in via Bellisario. Le fiamme si sono sviluppate all’interno della struttura in cemento armato. Distrutte trenta auto. Nel deposito non c’è nessun impianto elettrico e per questo è esclusa l’ipotesi del corto cisrcuito. I carabinieri non negano la pista dolosa.

I SOCCORSI. Viste le proporzioni del rogo, in aiuto dei vigili del fuoco del distaccamento di Vasto sono dovuti intervenire i colleghi di Ortona e Casoli. Alle 6,30 ieri mattina erano attivi ancora diversi focolai. Grazie all’intervento tempestivo dei pompieri e all’utilizzo di diverse autobotti, i soccorritori sono riusciti a contenere e domare le fiamme che si erano propagate velocemente a causa della presenza di alcune cassette di legno e di altro materiale infiammabile accatastato. La bonifica ha richiesto poi altre ore di lavoro.

LE INDAGINI. La presenza di vegetazione intonsa all’esterno del capannone conferma che il fuoco si è sviluppato dall’interno del deposito. A dare l’allarme sono stati alcuni automobilisti che hanno notato un’alta colonna di fumo che si dirigeva verso San Salvo. Il deposito appartiene ad A.C., 59 anni, di Mafalda. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, pare abbia dichiarato agli investigatori di essere un collezionista di auto. Per questo nel deposito c’erano tanti veicoli. Non è escluso che qualcuno possa aver voluto fare un dispetto al 59enne. I carabinieri per il momento non  si sbilanciano. “Stiamo valutando diverse ipotesi”, dice il maggiore Amedeo Consales, comandante della Compagnia di Vasto. I militari dell’Arma hanno controllato anche tutta la documentazione riguardante la struttura che ancora non è stata ultimata. Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, ha chiesto l’immediato sopralluogo dei tecnici dell’Arta e dei Dipartimenti di prevenzione della Asl per verificare la tossicità dell’area interessata all’incendio a causa della presenza di gomma e plastica. La serie di capannoni incendiati è iniziata a gennaio quando furono due le strutture andate a fuoco. Di quell’episodio non si è saputo più nulla, tranne la sospetta origine dolosa.

14 ANNI DI FUOCO. Fuoco e attentati: i roghi fanno sempre più paura nel Vastese. Il fuoco è diventato lo strumento più diffuso per vendicarsi, punire, mandare messaggi. L’angoscia del Vastese è giustificata e raccontata dai 180 incendi subiti in 14 anni. Dal 2005 sono andate in cenere centinaia di vetture, distrutti capannoni e persino l’intero deposito della Protezione civile Valtrigno, a San Salvo. Lunga la lista dei ripetutti attacchi ambientali e alle attività. I raid non hanno risparmiato nessuno. Gli obiettivi sono mirati. Il motivo scatenante è ogni volta diverso. L’esecutore spesso ha già fatto i conti con la giustizia. spesso agisce per futili motivi o per infliggere una punizione, La lunga scia di attentati subiti dal territorio in passato è sfociata in maxi operazioni e retate.

Paola Calvano (Il Centro)

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