Reti e recinzioni non bastano più. I cinghiali continuano a devastare le campagne. Il comitato Terre di Punta Aderci ha inviato una lettera al prefetto di Chieti Giacomo Barbato, al sindco di Vasto Francesco Menna e alle organizzazioni dei produttori agricoli regionali Cia, Confagricoltura e Copagri informandoli della emergenza sociale rappresentata dalla presenza devastante dei branchi di cinghiali.
“Ormai”, dice il presidente del comitato Michele Bosco, “l‘invasione di ungulati è del tutto fuori controllo, con preoccupanti risvolti di natura economica per tanti imprenditori che vedono sfumare gli esigui guadagni, già fortemente compremessi dalle calamità naturali. In aggiunta al problema che ho appena esposto nella lettera e, nello specifico, alle proposte avanzate”, aggiunge il presidente di terre di Punta Aderci, “rivolgo un pressante invito a tutte le associazioni di categioria al fine di fare fronte unico per rendere operative azioni di tutela. In questo momento e per le ragioni evidenziate dobbiamo avere il coraggio e la sensibilità, che in ogni occasione si è mostrato di avere, di sventolare una unica bandiera, la bandiera della sopravvivenza. Perché in gioco c’è questo. L’unione fa la forza e noi dobbiamo essere uniti e forti”, sollecita Bosco.
E’ trascorso un anno da quando da Punta Aderci sono state lanciate le prime richieste d’aiuto. La disperazione degli agricoltori non è bastata. I cinghiali continuano a moltiplicarsi e con loro si moltiplicano i danni.
“Solo se uniti riusciremo a far comprendere quanto importante sia tutelare la produzione agricola”, ripete Michele Bosco. Nei giorni scorsi il comitato ha sistemato all’ingresso della Riserva uno striscione che con sarcasmo invita i consumatori ad acquistare ciò che resta di un anno di lavoro.
Paola Calvano (Il Centro)