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Auto bruciate a San Salvo, le indagini nel Foggiano

Rogo nel deposito di auto di Piana Sant’Angelo , i carabinieri non escludono la pista foggiana. Da anni le forze dell’ordine stanno cercando di sgominare vere e proprie bande organizzate nel furto e riciclaggio di pezzi di ricambio di autovetture. E’ di due giorni fa l’ultimo arresto a Cerignola . I responsabili dell”ultimo deposito illegale di auto scoperto dai carabinieri di Cerignola non c’entrano nulla con l’incendio di San Salvo.

” Non escludiamo tuttavia” conferma il maggiore Amedeo Consales comandante della Compagnia dei carabinieri di Vasto “ che a incendiare il deposito del collezionista di San Salvo possa essere stata una band specializzata arrivata dalla Puglia”. Altro l’ufficiale preferisce non dire.

Le indagini proseguono coperte dal riserbo. Nei giorni scorsi ci sono state anche ricognizioni aeree nei luoghi sospetti per individuare tracce utili al filone di indagini. ‘L’incendio a Piana Sant’Angelo è scoppiato la notte fra il 16 e 17 settembre. Il rogo è durato 8 ore ed ha distrutto 30 auto che il titolare del capannone aveva deciso di collezionare. Non è escluso che a qualcuno desse fastidio quel deposito . Non è escluso neppure il dispetto. Forse chi ha acceso la miccia voleva quelle auto. Forse ha tentato ri rubarle e qualcosa è andato storto .

” I filoni di indagine” dice Consales” sono diversi. Come detto non è esclusa la pista della malavita pugliese. Stiamo valutando diverse ipotesi”.

L’ombra della malavita pugliese più volte si è allungata su Piana Sant’Angelo in passato e da qualche tempo è tornata a preoccupare il territorio. Il 2019 , purtroppo , è cominciato subito con un incendio doloso e da quel momento i roghi si sono moltiplicati. Il fuoco è lo strumento più diffuso per vendicarsi, punire e mandare messaggi. Chi non si piega alle leggi della malavita viene punito.

In 14 anni il Vastese ha subito 180 incendi. Dal 2005 sono andate in cenere centinaia di vetture . I raid non hanno risparmiato nessuno e gli obiettivi sono sempre mirati. La causa è ogni volta diversa. L’esecutore ha spesso fatto già i conti con la giustizia ed è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Anche chi ha agito nel deposito di auto di Piana Sant’Angelo non deve essere un principiante. Probabilmente l’incendio è stato organizzato da una vera e propria gang.

Il buio ha favorito il raid. I carabinieri comunque rinnovano l’appello già lanciato subito dopo il rigo : chi ha visto movimenti sospetti o ritiene di avere elementi utili alle indagini è pregato di collaborare. L’anonimato è garantito . Collaborando con le forze dell’ordine si possono evitare eventuali futuri episodi analoghi. La malavita va scoraggiata e l’unico modo è fare fronte unico con le forze dell’ordine.

Paola Calvano (Il Centro)

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