Allora, raga’, sull’acqua ormai stiamo raggiungendo il limite della sopportabilità. Dopo una stagione di rotture(di condotte), di rubinetti a secco, di dispersione idrica, di falle e tubi vecchi, di docce mancate e corpi maleodoranti, di pianti di miseria per mancanza di soldi, oggi veniamo a sapere che mantengono ancora in vita una società in liquidazione da cinque anni, che si chiama ISI s.r.l., cioè Infrastrutture per i Servizi Idrici, e che non si sa cosa faccia.
L’ISI è, ancora, la società che detiene nel suo ventre, tra l’altro, il patrimonio delle reti colabrodo del vastese, che nella nostra ingenuità pensavamo già bella liquidata ed estinta. In realtà è ancora in vita e il suo presidente liquidatore, Antonucci Vincenzo, percepisce la somma annua di 20.927, da non sputarci sopra; mentre il dottore commercialista della società, Ferrara Fabio, ne percepisce 21.000, anche questi da non sputarci. In pratica, questa società che avrebbero dovuto chiudere già da tempo, elargisce circa 42.000 euro all’anno che, moltiplicati per 5, gli anni finora della liquidazione, fanno 210.000 euro di soldi nostri, che paghiamo attraverso le bollette dell’acqua. Quella stessa acqua che spesso non arriva nelle nostre case.
Avrete certamente capito che stiamo parlando di uno di quei tanti carrozzoni inutili, mantenuti dalla politica per servire se stessa e amici suoi. Un ente che è stato messo in liquidazione alla vigilia di Natale del 2014; che ancora due anni dopo, nel 2016, il presidente della Sasi, Basterebbe Gianfranco, comunica che è stato raggiunto un accordo transattivo per lo scioglimento dell’ISI; ed oggi, a distanza ancora di tre anni, il presidente liquidatore, convoca, per il prossimo 7 ottobre 2019, un’assemblea per: “Comunicazioni del liquidatore in ordine alle modalità di dismissioni del patrimonio idrico della ISI s.r.l.”!
Ma quanto ci vuole per liquidare questo carrozzone, perché perdono tutto questo tempo, perché i sindaci di Vasto e Lanciano, per citare i Comuni più grandi anche nelle responsabilità, lo tengono ancora in vita, facendo pagare costi alla collettività?
Mica vorranno indurci a pensare a male, a credere che siamo di fronte all’ennesimo tentativo di sperpero di denaro pubblico per finalità politiche, senza un reale beneficio per tutti?
Angelo Bucciarelli