“Sull’evasione Tari il sindaco Francesco Menna getta solo fumo negli occhi: se in 9 mesi non è stato recuperato nulla, come si può credere di riavere 750mila euro in soli tre mesi?”. Il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle che nei mesi scorsi ha promosso una class action sulla tassa per i rifiuti pendente al Tar di Pescara, interviene dopo la conferenza stampa indetta dal primo cittadino. Menna ha annunciato che sono state scovate circa 900 posizioni irregolari e ha invitato gli evasori ad autodenunciarsi.
“I precedenti di questa amministrazione comunale non lasciano troppo spazio alla fiducia”, attaccano Dina Carinci e Marco Gallo, “nel 2016 sembrava, dalle dichiarazioni del sindaco, che mezza Vasto Marina non pagasse la Tari, ma poi il bilancio consuntivo dello stesso anno, alla voce “recupero da evasione Tari”, evidenziava un misero zero. La speranza di vedere questi evasori finalmente colpiti dalla scure dell’Ufficio tributi è miseramente naufragata anche nel 2017 con un consuntivo di recupero Tari ancora fermo a zero a fronte di una previsione di 600.000 euro.
Incoraggiata da questo insuccesso”, aggiungono i due consiglieri pentastellati, “ l’amministrazione ha previsto nel 2018 entrate da evasione pari a ben 3.452.000 euro, recuperandone a consuntivo soltanto 130.000, senza peraltro detrarli dalle bollette dei contribuenti onesti come, per legge, avrebbe dovuto fare. E siamo al 2019, dove il bilancio prevede un recupero da evasione Tari di 1.500.000 euro mentre ad ottobre il sindaco ci viene a raccontare che si stima di recuperare entro l’anno 750.000 euro.
A questo punto alcune domande sorgono spontanee: se in 9 mesi non è stato recuperato nulla come si potranno credibilmente recuperare 750.000 euro in soli 3 mesi? Come mai un’evasione così elevata della Tari non è stata rilevata e recuperata per anni? Qualcuno ci ha dormito sopra?”
Anna Bontempo (Il Centro)