Imputa i ritardi nell’iter all’amministrazione di Vasto “che nei precedenti incontri ha espresso pareri contrari” e ribadisce che la variante alla Statale 16 prevede l’approvazione degli enti sovracomunali. Difende il suo progetto l’Anas, decisa a portare avanti l’opera pubblica del costo di 86 milioni di euro: un serpentone di cemento che prevede l’ingresso da località Trave (nei pressi del Trabocco) e la realizzazione di un viadotto che attraverserebbe “zone rosse”, cioè soggette a dissesto idrogeologico. Una soluzione che, secondo il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Forte, non risolverebbe i problemi di traffico e avrebbe ripercussioni a livello di impatto ambientale, acustico e visivo.
LA REPLICA DELL’ANAS – “Va innanzitutto rilevato che i mezzi pesanti che transitano sul tratto della strada statale 16 Adriatica in esame hanno come esclusiva origine e destinazione le zone produttive e portuali del comune di Vasto e non è pertanto una componente di traffico eliminabile”, ribatte l’Azienda, “il traffico pesante di lunga percorrenza adopera invece in via esclusiva il percorso autostradale della A14 con le uscite dei caselli di Vasto Sud e Vasto Nord. Il tracciato interno a cui si riferisce il comune di Vasto, allo studio da parte della Provincia di Chieti, non costituisce una variante alla SS16, bensì un tracciato pedemontano presumibilmente a servizio delle aree interne. Tale tracciato, della lunghezza di circa 17 Km, si innesta sulla SS16 proprio in corrispondenza dei caselli autostradali di Vasto Nord e Vasto Sud sviluppandosi in perfetto parallelismo allo stesso tracciato autostradale. Per questi motivi non sottrarrebbe traffico dall’attuale SS16. In ogni caso il Comune di Vasto potrà richiedere alla Provincia di Chieti la realizzazione di detta opera con l’inserimento della stessa nei propri piani finanziari.
Anas prosegue invece lo sviluppo del progetto della variante alla SS16 e l’iter per la realizzazione dell’opera che, si ricorda, costituisce interesse statale con conseguenti iter approvativi sovra comunali. I ritardi ad oggi rilevati in detto iter devono peraltro essere attribuiti allo stesso Comune di Vasto che nei precedenti incontri ha espresso pareri contrari alla realizzazione della variante alla SS16”.
PRENDERE O LASCIARE – Non sembrano esserci margini di trattativa. Significa che il comune dovrà subire il tracciato proposto dall’Anas? O dovrà rinunciare alla variante? Di sicuro l’amministrazione non sarà sola a condurre questa battaglia, potendo contare anche sull’appoggio delle forze politiche di opposizione, che in consiglio votarono a favore di un documento che proponeva in alternativa un percorso a monte che ricalca un vecchio progetto della Provincia. Una soluzione che consentirebbe di aggirare l’abitato di Vasto, dando la possibilità al Comune di impedire il transito dei mezzi pesanti e di trasformare l’attuale Statale 16 in una litoranea turistica.
Anna Bontempo (Il Centro)