Respinte ancora una volta le accuse e confermata l’assoluzione definitiva per Carlo Cericola. Anche nel processo bis il medico di Paglieta accusato di violenza sessuale esce a testa alta. Era stata la Procura generale a presentare appello contro l’assoluzione decisa un anno fa dalla Cassazione. La suprema corte per la seconda volta si è pronunciata a favore del professionista.
I legali di Cericola, gli avvocati Giandomenico Caiazza e Giovanni Cerella stanno ora valutando le iniziative giudiziarie, penali e civili, da intraprendere nei confronti di chi ha accusato il professionista. La vicenda giudiziaria è iniziata 13 anni fa. La Corte d’appello di Perugia un anno fa emise la sentenza di assoluzione del professionista perché «il fatto non sussiste».
La Corte era arrivata alle conclusioni tenendo conto anche dei risultati della perizia sulla correttezza delle terapie eseguite dal medico e, in particolare, quelle a cui era stata sottoposta una paziente di San Salvo.
«La perizia parlava chiaro», ricordano i difensori di Cericola, «il medico ha sempre operato correttamente». Cericola era accusato da due pazienti che frequentavano il suo centro medico. Per uno dei due casi l’ortopedico, che nel 2006 fu arrestato, fu assolto già dal tribunale di Lanciano.
Paola Calvano (Il Centro)