“La tanto sbandierata riforma dei Consorzi di Bonifica abruzzesi presentata dalla Lega in Regione è, come già accaduto su altri temi in questi mesi, una “norma monca” che non tiene in considerazione le reali esigenze dei territori e che ha, quale caratteristica principale, quella di aumentare il numero di poltrone e gli stipendi delle cariche politiche senza portare effettivi vantaggi e giovamenti al mondo agricolo abruzzese”. Lo affermano gli esponenti del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci (Capogruppo), Dino Pepe (Vice-Capogruppo) e Antonio Blasioli.
“Se prendiamo a riferimento gli attuali presidenti in carica i loro costi – proseguono i Consiglieri – con la riforma targata Lega, andranno a lievitare di diverse migliaia di euro annui. La situazione diventa poi ancora più grave se consideriamo i costi dei futuri Vice-Presidenti: al momento questi non prendono alcuna indennità, dopo andranno a percepire il 15% dell’indennità di un Consigliere regionale. Inoltre, la riforma presentata dall’Assessore Imprudente, oltre a mancare completamente di quei parametri stringenti che vanno nella direzione dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità stabiliti con un’intesa dalla conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le regioni, manca totalmente del carattere innovativo richiesto, non è assolutamente al passo con i tempi e causerà un appesantimento burocratico ed un sensibile aumento dei costi qualora dovesse passare. In più andrà ad aumentare il numero dei “nominati”, come il Consigliere eletto nel Comitato amministrativo, ai quali non sarà richiesta alcuna competenza specifica in materia, a discapito degli eletti”.
“Per emanare una legge ambiziosa, come quella che si propone di riformare i Consorzi di Bonifica, sarebbe necessario prima conoscerli bene, studiare come operano e come lavorano – ribadiscono Paolucci, Pepe e Blasioli – ci spiace quindi dover costatare come, per l’ennesima volta, la maggioranza che guida oggi la nostra Regione non è impegnata nello studio dei dossier e nella risoluzione dei problemi che attanagliano l’Abruzzo, ma ha come unico obiettivo quello di mettere in piedi ogni strumento utile a creare “nuove poltrone”. Inoltre con questa legge, l’Assessore Imprudente, con un esercizio di rara “arroganza istituzionale”, finalizzata ancora di più ad occupare poltrone, per un periodo non definito e non meglio specificato, avoca a sé le funzioni dei cinque consorzi di bonifica nominando dei commissari per la gestione dell’ente, atto illegittimo se non ricorrono “gravi motivi di irregolarità”, andando così a limitare, di fatto, la democrazia degli agricoltori associati e la autodeterminazione dei territori agricoli. Inoltre due consorzi, Teramo ed Avezzano, hanno già indetto nuove elezioni. Così, mentre la Lega a livello nazionale grida “al voto” in Abruzzo commissaria e impedisce libere e democratiche elezioni”.
“Vorremmo che la Lega, l’Assessore Imprudente e l’introvabile Presidente Marsilio ci spiegassero quale miglioramento porterà al mondo agricolo abruzzese una riforma che ha quale unico scopo quello di incrementare i costi di gestione dei consorzi, aumentare le poltrone, appesantirli di burocrazia e lacciuoli e sottrarre indipendenza agli agricoltori – concludono gli esponenti del Pd – personalmente dietro questa riforma riusciamo a scorgere solo la volontà, questa sì ben visibile, di commissariare i consorzi abruzzesi riducendone l’indipendenza e mettendoli sotto lo stretto controllo della politica. Francamente l’agricoltura, uno dei settori trainanti della nostra economia, non merita un tale spregio da parte della maggioranza di centrodestra”.