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Pinuccio di Striscia la notizia: “La storia del Civeta ha altri contorni che si tingono di giallo”

Sull’incendio al Civeta partito intorno alle 22 di domenica 20 ottobre le cui fiamme si sono propagate per l’intera nottata è intervenuto ieri Pinuccio di Striscia la notizia che in un post su Facebook ha scritto quanto segue.

“Questa mattina la vallata tra Monteodorisio e Cupello sembrava avvolta dalla nebbia, purtroppo però l’odore acre che pizzicava la gola trasformava quel panorama quasi da fiaba in una pagina di cronaca nera. Difatti non si è trattato di nebbia, ma di fumo dell’ennesimo incendio della terza vasca della discarica Civeta, gestita da Cupello Ambiente”.

“Discarica che già avevo visitato con Striscia la Notizia. Parlo di ennesimo perché in questo angolo di Abruzzo, a pochi chilometri dalle spiagge di Vasto, è il quinto incendio in tre anni che si innesca dalla discarica. Questo tra i cinque, poi, sembra tra quelli più gravi, con lingue di fuoco altissime che durante tutta la notte hanno incenerito diversi metri cubi di ‘monnezza’, sprigionando fumi che sicuramente non fanno bene alla salute”.

“Quello delle discariche che vanno a fuoco da sole è un problema che siamo ormai abituai ad ascoltare quasi quotidianamente. I numeri ci dicono che dal 2014 fino alla fine del 2018 ben 136 impianti di trattamento rifiuti sono andati a fuoco e tra questi 31 discariche. Poi ci sono tutti i casi del 2019 che, seguendo le cronache, sono veramente tanti”.

“La storia del Civeta inoltre ha altri contorni che si tingono di giallo, a partire dal fatto che il sito è oggetto di un sequestro giudiziario e che l’azienda che lo gestisce, sotto la quale sono avvenuti 3 dei 5 incendi, è controllata dagli stessi personaggi che in Puglia gestiscono discariche che ogni tanto vanno a fuoco, come successo a Deliceto (Fg) a luglio di quest’anno”.

“La domanda che mi pongo è come un impianto che dovrebbe rispettare tutti gli standard di sicurezza possa andare a fuoco, sempre se si tratta di evento accidentale, se poi c’è dolo il discorso è un altro. In questo caso bisognerebbe capire se c’è qualche matto che si diverte ad incendiare discariche in Italia o c’è qualcuno interessato a farlo”.

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