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Dal borgo di Fraine all’ordine divino nella natura alla società contemporanea

 

L’intervista con la quale il professor Guido Brunetti, prendendo spunto da una sua ode dedicata a Fraine, un piccolo centro dell’entroterra vastese, ha descritto le bellezze del luogo conduce a profonde riflessioni  sulla natura, la società e l’uomo.

Intanto è da dire che le sue considerazioni hanno evocato la maestosità del creato attraverso visioni straordinarie e uno scenario delizioso e attraente da cui emerge lo spirito armonico della natura. “C’è- afferma Brunetti- un ordine divino nelle cose e nell’universo. E’ l’anima del mondo, lo sguardo di Dio e dell’eternità che si manifesta nel cosmo”. Sono concetti che rivelano una concezione spirituale, sacrale e trascendente dell’esistenza umana, vista dalle vertiginose altezze della metafisica.

Professor Brunetti, in questa dimensione, come si pone la società contemporanea?

   “E’ in atto un processo di regressione dell’uomo, preoccupato principalmente del suo Io ipertrofico, un Io insicuro, individualista afflitto da frustrazione, rancore e paure. La società postmoderna è caratterizzata dal trionfo della scienza, ma evidenzia sintomi marcati di stress e impoverimento culturale e morale. Elogia l’ignoranza e l’incompetenza  e mostra avversione per la conoscenza e il sapere. E’ il declino, speriamo temporaneo, dell’etica”.

Che cosa rimane dell’uomo senza la morale?

“Come sostiene Vittorino Andreoli, psichiatra di fama mondiale nel suo libro “Homo stupidus stupidus” (Rizzoli), rimane un essere fragile, ansioso e indeciso, privo di progettualità. E’ il ritorno all’uomo degli istinti, un essere dominato dalle pulsioni ancestrali, dall’odio e dall’invidia”.

L’invidia è un sentimento forte, sempre presente.

   “E’ uno stato d’animo che ha radici neurobiologiche, sempre in agguato. Che si nutre di calunnie, maldicenze e malvagità. E’ un odio viscerale verso una persona di successo. L’invidioso mostra un piacere patologico, malato, nel danneggiare un’altra persona e gode nel farlo. Ha veri attacchi di bile, si rode dalla rabbia. Chi non riconosce la cultura e la scienza rivela, d’accordo con Nietzsche, ciò che in lui è di più basso e meschino. E’ il cafone di Pirandello, Verga e Silone. Un ignorante genetico, un maleducato, un coatto di borgata”.

    Anna Gabriele

 

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