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Civeta, è ancora polemica. Appello al ministro Costa

Chiedono l’intervento del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Sergio Costa invocando i suoi poteri sostitutivi, ispettivi e sanzionatori “per quanti si sono resi responsabili della cattiva gestione della terza vasca a servizio del Civeta”. Cioè quella posta sotto sequestro dalla Procura e andata a fuoco domenica notta. L’iniziativa è dei consiglieri comunali di minoranza Camillo D’Amico e Angelo Pollutri della lista civica “Insieme per Cupello” e fa  riferimento all’ultimo incendio della vasca – il quinto rogo in due anni – causato da un fenomeno di autocombustione dovuto, verosimilmente, alla assenza di manutenzione dell’invaso al centro dell’inchiesta della magistratura che indaga sul conferimento dei rifiuti e sulla loro tipologia.

“L’ultimo incendio del 20 e 21 Ottobre 2019 è stato particolarmente importante, “dicono i consiglieri, “il fumo nocivo ha invaso il centro abitato dei comuni confinanti con l’impianto e posti a notevole distanza dalla vasca. Com’è comprensibile l’accaduto sta preoccupando tutti gli abitanti dei comuni del vastese, nonostante le rassicurazioni troppo leggere, a nostro parere, che stanno fornendo le istituzioni locali e regionali.  E’ fin troppo evidente l’assurdità di una situazione del genere, a prescindere dalla gravità o meno dei fenomeni di incendio e di inquinamento, nella misura in cui un innegabile danno all’ambiente proviene da una vasca di raccolta rifiuti a servizio di un polo tecnologico per lo smaltimento rifiuti e non da fonti o da attività illecite di chicchesia. Ciò detto, si deve rilevare”, proseguono D’Amico e Pollutri, “ la totale inadeguatezza delle istituzioni locali e regionali ad affrontare l’emergenza e a dare soluzioni ad un problema che sta provocando grossi danni ambientali”.

I due rappresentanti dell’opposizione chiamano quindi in causa la sindaca Graziana Di Florio (“massima autorità sanitaria”), il custode giudiziario nominato dalla Procura e il presidente della Regione, Marco Marsilio.

“Nessuno prende iniziative e si è appreso che la discarica sottoposta a sequestro doveva essere messa in sicurezza”, insistono i consiglieri, “come lo stesso Commissario straordinario del Civeta, Valerio De Vincentiis ha evidenziato, riconducendo le cause di tutti gli incendi – ed in particolare dell’ultimo – ad un’autocombustione sviluppatasi all’interno della vasca. Con la conseguenza che vi sono precise responsabilità se questo è accaduto”.

Nel denunciare “l’inattivismo delle autorità locali e regionali”, D’Amico e Pollutri sollecitano il potere ispettivo, sanzionatorio e risarcitorio del Ministero dell’Ambiente nei confronti di chiunque si è reso responsabile di questa gravissima situazione e del gravissimo danno ambientale procurato”. Censurano il comportamento del presidente della Commissione Ambiente e Territorio, Manuele Marcovecchio e annunciano di “dover chiedere nelle sedi istituzionali le dimissioni del sindaco di Cupello per le sue gravi responsabilità politiche”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

 

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