Un antico proverbio orientale recita così”. Il silenzio è oro, laparola è argento. Nella Bibbia il sostantivo silenzio è presente molte volte ed evidenzia il senso del rispetto, della discrezione e sottolinea la riflessione. Le antiche guide spirituali già conoscevano l’importanza del silenzio immenso portatore di equilibrio fra corpo e mente. Gli effetti positivi vengono messi in evidenza anche oggi, la costante richiesta di attenzione che la vita moderna ci impone porta il nostro cervello ad un grande stress.
La nostra società è la società del rumore, molti credono che comunicare sia parlare bene ma Hesse (scrittore premio Nobel)affermava che le parole sono una maschera e che non sempre esprimono il vero significato. Gli scienziati che hanno fatto parte della prima conferenza internazionale sul silenzio a Nocera Umbra spiegano chiaramente perché è bene praticarlo e fra i punti più salienti evidenziano che è un’ ottima cura contro l’affaticamento mentale, la libertà dai rumori ci permette di comunicare con noi stessi diventando così strumento terapeutico,quindi generatore di benessere.
Le filosofie e le religioni orientali da secoli elogiano ed invitano al silenzio interiore.
Il silenzio consapevole è stato riconosciuto e valorizzato come strumento di apertura alla creatività in generale ma, in particolare emerge la musica,la pitturae la poesia: L’accademia del Silenzio fondata da Duccio Demetrio e Nicoletta Polla Mattiot è nata proprio per diffondere la cultura del silenzio, del rispetto della naturae per non dimenticare se stessi.
Interessante ,significativo è sicuramente importante da evidenziare è il libro di Fra Emiliano Antenucci (sacerdote vastese dell’ordine dei Frati Minori Cappuccini) e di Suor Maria Gloria ( scrittrice)”Il Cammino del Silenzio” dove dividono egregiamente il loro lavoro in tre parti: l’arte del silenzio, la danza del silenzio, e la musica del silenzio. Varie sono le statistiche che evidenziano i beni di cui sentiamo attualmente di più la mancanza : il tempo ed il silenzio.Quindi, concediamoci il linguaggiodelle pause e dell’ ascolto condiviso.
Lucia Desiati