Una fila di alberi nel piazzale della stazione ferroviaria Porto di Vasto, una quercia secolare in via San Rocco e cinque pini nella pinetina del tratto nord del litorale. Sono stati tutti abbattuti nel giro di due giorni con motivazioni che, almeno ufficialmente, sarebbero da ricondurre al loro stato di salute: alcuni erano secchi, altri pericolanti.
Fatto sta che ancora una volta il patrimonio arboreo cittadino, già ridotto ai minimi termini a causa della massiccia espansione edilizia, ha subito l’ennesimo colpo. L’allarme è scattato lunedì pomeriggio quando un pescatore ha segnalato alla redazione del Centro la presenza di tronchi tagliati nel piazzale della stazione ferroviaria Porto di Vasto. In questo caso ad abbattere le piante è stata una ditta incaricata dalle Ferrovie dello Stato e munita di autorizzazione.
I pendolari che tutti i giorni prendono il treno per raggiungere il loro posto di lavoro si sono trovati di fronte il triste spettacolo offerto dai resti dell’abbattimento degli arbusti. Ieri mattina è stata invece la volta della pinetina di Vasto Marina, un piccolo polmone verde a nord del litorale, tra le case e il lungomare Cordella. Ai residenti non è passato inosservato il nastro bianco e rosso utilizzato per delimitare la zona. Gli operai hanno iniziato con un pino, ma sono in tutto cinque gli alberi da abbattere. Il motivo? Sono secchi e mal messi.
“Stiamo effettuando un primo censimento e l’agronomo incaricato dal Comune ha constatato la presenza di due pini instabili che rischiavano di abbattersi al suolo e tre secchi”, spiega l’assessore ai Servizi manutentivi, Gabriele Barisano, “bisogna quindi procedere all’abbattimento al fine di garantire l’incolumità dei cittadini”.
Il sopralluogo del professionista risale al 28 Ottobre, ieri gli operai erano già a Vasto Marina con la motosega pronti a dare seguito all’ordinanza del sindaco Francesco Menna, pubblicata all’albo pretorio nella tarda mattinata. E mentre i residenti della Marina si augurano che gli alberi non vengano solo abbattuti ma anche messi a dimora, gli ambientalisti tornano ad invocare l’adozione del regolamento del verde che non ancora viene sottoposto all’attenzione dell’apposita Commissione consiliare presieduta da Maria Molino.
“Con un piano del verde pubblico e con una costante mappatura del territorio si potrebbero tenere sotto controllo meglio queste situazioni”, sostiene Stefano Taglioli, “ma la questione del regolamento è vicenda annosa. Noi lo avevamo proposto già dal 2007, ma il Comune ha deciso di non adottarlo e di farne un altro ex novo. Facciano pure, l’importante è che il disciplinare venga adottato una volta per tutte”.
Anna Bontempo (Il Centro)