Carenza di personale, attrezzature obsolete, medici imbarazzati davanti all’impossibilità di poter operare, emodinamica divenuta una chimera. Le promesse mai mantenute sul San Pio stanno creando infiniti disagi alla popolazione della città e dell’entroterra. “Cambiano i governi e i leader politici, ma il San Pio resta la Cenerentola d’Abruzzo”, tuona Angela Pennetta, referente del comitato civico l’Arcobaleno. “I vastesi come tutti i cittadini di questa regione hanno diritto alla salute. Un diritto che viene loro negato dall’abbandono del presidio ospedaliero vastese”, protesta l’avvocato Pennetta.
Per reclamare il diritto alla salute sancito dalla Costituzione, Angela Pennetta ha deciso di organizzare un presidio davanti al nosocomio vastese. Il sit in si terrà domenica 10 novembre..
“La Costituzione italiana”, ricorda l’avvocato Pennetta “sancisce il diritto alla salute, come diritto sociale fondamentale (art. 2) e definisce il diritto alla salute, un diritto fondamentale dell’individuo. Il diritto ai trattamenti sanitari implica l’impegno delle Istituzioni, affinché gli utenti possano godere effettivamente delle cure. Le istituzioni devono predisporre le strutture e ogni altra condizione necessaria per offrire l’assistenza sanitaria. A Vasto non è più così da tempo” .
Motto del presidio è “ Tutti insieme davanti al San Pio”. Un invito lanciato dall’avvocato Angela Pennetta, non solo ai cittadini, ma anche ai politici del Vastese. “La salute non ha colore politico e non può essere appannaggio solo di chi può permettersi costose trasferte. La salute è la vita di tutti noi. Non si vive bene se diventa un’impresa fare un esame o una visita specialistica. La carenza di personale è diventata cronica. Mancano i primari, i vastesi si trovano costantemente a dover fronteggiare situazioni drammatiche. Chi si ammala a Vasto ha gli stessi diritti di chi risiede nell’area Chieti-Pescara”.
Diversi sindaci del territorio sono daccordo con Angela Pennetta. “Anche un sistema sanitario di tipo decentrato, ha come obiettivo la tutela della salute uniforme su tutto il territorio, almeno per quanto riguarda le prestazioni considerate essenziali. Purtroppo non sempre è così in questo territorio .E’ innegabile, che a livello operativo il ruolo decisivo sia quello della Regione. E’ sotto gli occhi di tutti il pregiudizio subito dal Vastese da anni nel settore dell’assistenza sanitaria. E’ un atteggiamento pericoloso.“, conclude Angela Pennetta.
Paola Calvano (Il Centro)