Nel golfo Istoniense, al confine tra Abruzzo e Molise, scoppia una nuova protesta. Da inizio settimana il mare vastese è invaso di vongolare. All’alba l’orizzonte pullula di vongolare. Decine di chiamate a IlCentro hanno segnalato ieri mattina presunti sconfinamenti sotto costa da parte di vongolare arrivate da fuori città. In particolare le presunte invasioni sono state lamentate nel tratto a nord del confine con il Molise, al largo della foce del Trigno.
“Se continua così il nostro mare resterà senza pesce”, hanno lamentato alcuni anziani pescatori. Dello stesso avviso diversi ambientalisti. Le vongolare avvistate ieri mattina provenivano da Ortona. “Ma non si tratta di sconfinamenti”, spiega Bruno Cinalli rappresentante della marineria vastese. “Le vongolare si sono spinte a Vasto ma all’interno delle acque compartimentali del Compartimento frentano. E’ quindi tutto legale“.
Le vongolare del Compartimento frentano, che va da Francavilla a San Salvo, sono 21. Ogni giorno escono in mare dalle 5 alle 13.
“Per prevenire possibili sconfinamenti sotto costa”, spiega Cinalli “sulle imbarcazioni c’è un segnalatore di profondità che viene costantemente controllato dall’autorità marittima di Punta Penna. I localizzatori satellitari per barche e pescherecci (Tracker). sono dispositivi studiati appositamente per le esigenze dei natanti e per localizzarli. Il dispositivo installato sui pescherecci permette funzioni che consentono di verificare l’area di pesca in cui si naviga, ma anche le aree e i periodi idonei per le varie tipologie di pesca e la verifica di eventuali sconfinamenti in mare”.
Tutto legale quindi , ma i vastesi non sono affatto tranquilli. Sono i più anziani a esprimere la preoccupazione di tanti cittadini. “Cosa resterà in questo mare se ogni giorno l’Adriatico vastese viene preso d’assalto ?”.
Una domanda che si sono posti anche gli ambientalisti. C’è chi ha iniziato a suggerire al ministero e alle autorità regionali preposte, la creazione di canali di ripopolamento.
“In effetti”, afferma Ettore Primiceri rappresentante della piccola pesca “creando corridoi di ripopolamento la fauna ittica avrebbe tempo e modo di riprodursi e sui fondali potrebbero crescere piante acquatiche sempre più rare. Uno dei corridoi potrebbe essere Vasto. Allo stato attuale”, aggiunge Primiceri “è evidente che chi vive con la pesca cerca il pescato dove può e dove gli è consentito. Anche io ho ricevuto questa mattina (ieri) tanti messaggi preoccupati. Per onestà però va detto. che chi era in mare non stava commettendo nessun abuso. La Capitaneria ha controllato tutto costantemente e non sono state rilevate illegalità“.
Paola Calvano (Il Centro)