Tanti tacchini si agitano sbattendo le ali di qua e di là, pensando che sia passata la festa che essi più odiano. Ma non era una festa e la collettività ricorderà sicuramente quanto giubilo hanno mostrato gli amministratori per aver evitato di fornire risposte e chiarimenti alla questione ambientale che non poco preoccupa i cittadini di Cupello.
Non era una festa e non si ballava il liscio, da preferirsi sempre al rock and roll in salsa tricolore.
E’ capitato, infatti, che la maggioranza, approfittando di un cavillo nella procedura che precede il Consiglio comunale, non abbia rispettato a pieno il regolamento comunale.
Tanto è stato spiegato con una vocina tremante ed emozionata elevatasi dai banchi della maggioranza in Consiglio comunale, a cui ha fatto seguito un intervento povero di contenuti del Sindaco, che ha pure spiegato che “la forma è sostanza”.
Al Sindaco, invece, bisogna ricordare che la “forma” è la forma e “la sostanza” è la sostanza; e bisogna anche ricordare che se talvolta la forma incide sulla sostanza o in qualche maniera la condiziona, bisognerebbe avere la decenza di spiegare perché questo accade.
In questa ipotesi, invece, la forma è formalismo e il rilievo è cavillo, siccome nessuna delle voci che si è elevata dai banchi della maggioranza ha spiegato in che maniera la supposta violazione del regolamento comunale avrebbe inciso sulla sostanza.
Si trattava di discutere delle note questioni del Civeta e si trattava di far assumere all’amministrazione comunale l’impegno di proporre iniziative “legali e non” (quindi anche politiche) contro i responsabili dei noti accadimenti sulla terza vasca a servizio del Civeta; mozione non preceduta da allegazioni documentali o altro che necessitasse di un qualche studio o approfondimento.
E invece la maggioranza ha preferito sollevare alibi per non dare le risposte che era chiamata a dare alla cittadinanza.
Ciò detto, nel caso di specie le cose non sono andate affatto come hanno tentato di rappresentarle in Consiglio, votando il cavillo sul regolamento a colpi di maggioranza.
E’ capitato, infatti, che di fronte alle chiare responsabilità del Sindaco di Cupello che ci avrebbero dovuto indurre a votare la sua sfiducia, era stata proposta un’istanza la più edulcorata possibile che certificasse l’accaduto, ma aprisse a un opportuno confronto istituzionale tra i gruppi consigliari.
E, invece, la maggioranza ha posto in essere una studiata, ma sicuramente poco ortodossa e irrispettosa dei ruoli, strategia tesa a cambiare giorno per giorno i termini della questione.
Si era discusso, infatti, della possibilità di predisporre un documento condiviso fino a poche ore prima del Consiglio di questa sera.
Quando in ogni caso non si sarebbero potuti rispettare i termini, invece, la maggioranza s’è chiusa a riccio e non ha voluto alcuna forma di confronto.
Della strategia, poi, ha fatto parte la convocazione di una assemblea pubblica con gli stessi interlocutori che avevamo chiesto che partecipassero per fornire risposte alla cittadinanza.
Della strategia, infine, fa pure parte la divulgazione, questa mattina, di risultati di una società privata incaricata dal Comune sui rilievi dell’aria.
Questa è la maggioranza che amministra Cupello, a cui fanno da sfondo i tipici commenti strafottenti e di basso livello dei suoi componenti.
A questo punto bisogna prendere atto dell’impossibilità di avere un rapporto istituzionale serio e costruttivo per il bene della collettività.
E bisogna anche essere consequenziali, per il rispetto che portiamo (e che porteremo sempre) ai nostri elettori e a tutta la collettività di Cupello.
Bisogna, cioè, che si presenti (e sarà presentata) una mozione di sfiducia del Sindaco di Cupello, vuoi per le sue responsabilità per la vicenda Civeta, vuoi per il modo con il quale interpreta il ruolo di primo cittadino della nostra comunità.
Bisogna, poi, che si provveda a proporre tutte le iniziative previste per legge affinché chi ha sbagliato paghi di tasca propria.
Da ultimo, bisogna pure evidenziare l’atteggiamento che ha assunto la consigliera di minoranza della lista Risposta Civica, la quale dopo un intervento di due minuti di apparente sostegno alla richiesta di discussione del punto all’ordine del giorno, s’è astenuta allorquando la maggioranza caparbiamente ha voluto percorrere la scorciatoia per uscire dell’imbarazzo, votando quel cavillo di cui s’è detto.
Qui la forma è sostanza; in questo caso si.