Nulla di fatto. Il Consiglio Comunale che si sarebbe dovuto tenere ieri alle 19, su richiesta del Gruppo consiliare Insieme per Cupello, sulle recenti vicende legate al CIVETA e agli incendi a Valle Cena non si è celebrato. Con un cavillo burocratico, un ritardo di qualche ora nella presentazione del punto all’ordine del giorno da parte dei richiedenti, la maggioranza vota la non legittimità della richiesta e manda tutti a casa. Si conclude così l’ennesimo atto di una vicenda che se non fosse tragica per i risvolti sulla salute e sull’ambiente dei cittadini e del territorio Vastese, sarebbe solo “una farsa”.
Per la cronaca. A seguito dell’incendio del 20 e 21 Ottobre nella terza vasca del CIVETA, il quinto della serie in meno di due anni avvenuti nella discarica gestita dalla Cupello Ambiente e posta sotto sequestro dalla magistratura, per primo si è mosso il Comitato per la Difesa del Comprensorio Vastese indicendo per il giorno 22 un’assemblea pubblica tesa a informare i cittadini di quello che stava accadendo e a discutere sulle opportune azioni da intraprendere.
Successivamente i consiglieri di minoranza di Insieme per Cupello chiederanno la convocazione di un consiglio comunale straordinario per fare chiarezza sulla vicenda e sulla situazione in generale a Valle Cena, reclamando che all’assise civica prendessero parte tutti vertici istituzionale e le parti in causa, dall’Assessore Regionale all’Ambiente al Commissario CIVETA, dall’Arta ai Vigili del Fuoco, i Carabinieri, la Asl ed altri. Gli stessi di Insieme per Cupello, forse perché non paghi del clamore e della visibilità ricevuta per la loro richiesta, dopo poche ore chiederanno anche le dimissioni del sindaco di Cupello Graziana Di Florio per inadeguatezza e inefficienza.
In questo scenario, in tutta risposta, la maggioranza trova il modo di neutralizzare l’azione intrapresa da Angelo Pollutri e Camillo D’Amico, indicendo un incontro pubblico per il 28 Ottobre, proprio con l’Assessore all’Ambiente Nicola Campitelli, il Commissario CIVETA Valerio De Vincentis, il direttore dell’Arta Francesco Chiavaroli, il sindaco di Cupello Graziana Di Florio e a fare gli onori di casa il consigliere regionale Manuele Marcovecchio, nonché presidente della Commissione Ambiente Regionale. Incontro che per larga parte sarà solo l’occasione per i presenti al tavolo di giustificare il proprio operato, un monologo per auto assolversi da ogni responsabilità. Cosa resa facile dall’assenza del capro espiatorio, l’unico attore in gioco a non essere presente, la Cupello Ambiente, su cui sono ricadute tute le colpe del caso.
L’atto conclusivo (ma solo per il momento) di questa messa in scena tra Insieme per Cupello e la maggioranza, lo si è avuto ieri, quando un consiglio comunale in mano alle seconde file, assenti le “star” Marcovecchio, Pollutri e D’Amico, veniva sciolto per un ritardo di poche ore nella presentazione del punto all’ordine del giorno da parte dei richiedenti. Tutti a casa.
In tutto questo, Risposta Civica non è stata a guardare.
Risposta Civica era insieme al Comitato per la Difesa del Comprensorio Vastese nel promuovere l’assemblea pubblica del 22 Ottobre proprio mentre l’incendio era in atto nella terza vasca, per dare risposte immediate alla popolazione di Cupello, di Monteodorisio, di Furci, di San Salvo e di Vasto rispetto a quella che è oramai una emergenza permanente per il nostro territorio. Emergenza che ha visto le istituzioni prima girarsi dall’altra parte e adesso, quando il danno (non solo d’immagine) è fatto cercare scusanti. Risposta Civica era a L’Aquila l’11 Luglio alle audizioni della Commissione VIA per la quarta vasca e solo grazie alle dichiarazioni fatte in quella sede (l’amministrazione comunale di Cupello era assente), grazie ai tanti documenti e grazie alle 2600 firme dei cittadini, raccolte dal Comitato che la quarta discarica di Cupello Ambiente a Valle Cena non si farà.
E Risposta Civica c’era anche ieri sera. Avremmo colto l’occasione per confrontarci e per affrontare a viso aperto la gestione dei rifiuti nel nostro territorio. Ai tanti cittadini avremmo potuto fornire dati e notizie e soprattutto avremmo potuto cominciare a parlare di futuro. Invece, un’altra occasione persa, un bavaglio utile a qualcuno per guadagnare tempo, evitando domande, evitando risposte.
Risposta Civica c’è, adesso più di prima. Cittadini per i cittadini. La salute prima di tutto.
Risposta Civica