E’ giunta ieri all’Aquila dal giudice del Tribunale dei minori, Cristina Tettamenti, la decisione relativi ai giovani del vastese coinvolti nei due diversi stupri di gruppo a danno di due ragazzine di Vasto e Cupello. Una decisione che prevede a sei degli otto indagati due anni e mezzo di “messa alla prova” con l’autorizzazione a proseguire gli studi o le attività lavorative eventualmente avviate, ma anche l’obbligo di prestare opera di volontariato per enti e associazioni indicati dai magistrati.
Per gli altri due ragazzini invece una decisione diversa. Per lo studente di San Salvo assistito dall’avvocato Vincenzo Chielli, arriva l’assoluzione perché estraneo ai fatti, Il ragazzo di Paglieta invece, assistito dall’avvocato Massimo Biscardi vuole affrontare il giudizio in tribunale per dimostrare la piena innocenza perché ignaro del tutto della vicenda che lo ha visto coinvolto.
I sei ragazzi messi alla “prova” dovranno comparire dinanzi al giudice a novembre 2022 per le verifiche del caso. In questi due anni e mezzo dovranno dimostrare di aver capito la gravità del loro comportamento e di essere cambiati.
La prima vicenda scoppiò nel giugno del 2018. Due furono gli arresti in quell’occasione e i due minori vastesi arrestati erano accusati di aver costretto una 16enne a compiere atti sessuali per evitare che venissero diffuse sul web foto e video che la ritraevano in atteggiamenti compromettenti.
Ad agosto 2018 poi, la procura di Vasto emise altri tre provvedimenti cautelari. Secondo l’accusa i giovani arrestati, insieme all’ex fidanzatino di una delle due minorenni abusate, avrebbero approfittato delle rag