Un buono fruttifero di 5 milioni di vecchie lire è stato liquidato con 50 mila euro. Una importante sentenza dell’arbitrato bancario è stata comunicata dall’avvocato Felice Raimondo che ha assistito il suo cliente, un assicuratore di 45 anni che si è visto riconoscere dall’arbitrato bancario e finanziario il rendimento.
“Trascorsi i trent’anni previsti dal suo buono fruttifero ordinario”, speiga l’avvocato, “quando il mio cliente si è recato all’ufficio postale ha ricevuto la brutta sorpresa: il rendimento sarebbe stato dimezzato rispetto alle sue legittime aspettative. La questione riguardava tutti quei titoli cartacei emessi tra il giugno dell’86 e la fine degli anni ’80 recanti sul retro una doppia stampa: l’originale tabella con lo sviluppo completo del rendimento, ed un secondo timbro che aggiorna i passaggi solo dei primi vent’anni. In giudizio però, dinanzi all’arbitrato bancario e finanziario, le Poste Italiane sono state condannate a liquidare gli interessi negli ultimi dieci anni secondo quanto previsto dalla tabella originale che sta dietro il titolo. Il collegio ha dato dunque ragione al risparmiatore: la scrittura sul titolo”, conclude l’avvocato, “deve prevalere anche quando questo è stato sottoscritto in epoca posteriore ad un provvedimento che ha modificato le condizioni indicate sul retro dello stesso”.
Paola Calvano