Si è svolto, nel pomeriggio di ieri, presso il ministero dello Sviluppo Economico a Roma il tavolo di crisi della ex Honeywell a cui hanno partecipato gli assessori regionali Mauro Febbo (Sviluppo economico) e Piero Fioretti (Lavoro) alla presenza dei rappresentanti del Mise, Alessandra Todde e Giorgio Sorial, della Honeywell, Gabriele Civieco, della Baomarc, Andrea Mazzesi, e dei rappresentanti sindacali dei lavoratori.
“Le istituzioni ed i sindacati hanno lamentato il ritardo con cui si è trattata la vertenza con un accordo che di è protratto di oltre sei mesi. I rappresentanti delle due aziende – hanno spiegato i due assessori – hanno annunciato di aver sottoscritto il compromesso di vendita venerdì scorso al quale seguirà l’atto finale di vendita davanti al notaio, del quale non è stato comunicato il nominativo per motivi esclusivamente di privacy, entro il 31 dicembre. Nella riunione di oggi è stata comunicata anche la tempistica legata al passaggio di consegne. “La Baomarc darà seguito al piano industriale che aveva già comunicato nei mesi scorsi – hanno detto Fioretti e Febbo -. Entro gennaio saranno effettuati i colloqui per i 330 addetti dell’ex Honeywell; entro il primo trimestre 2020 verranno assunti i primi 20 lavoratori per permettere il riavvio delle linee di produzione. Nei successivi 18 mesi, invece, è previsto il riassorbimento di almeno 110 lavoratori ed entro 36 mesi il ricollocamento occupazionale di altri 52 addetti”.
Il tavolo del Mise ha però messo in evidenza i ritardi finora accumulati dalle due aziende per la chiusura dell’accordo di cessione e l’allungamento dei tempi di riassorbimento dei lavoratori. “In questo senso – hanno aggiunto i due assessori – abbiamo chiesto e ottenuto per il prossimo 9 gennaio 2020 una riunione per verificare il rispetto degli impegni assunti nella riunione di oggi. Se da un lato c’è ottimismo per la chiusura positiva di una vertenza lunga e difficile dall’altro lato non può essere sottaciuto il grave ritardo della definizione della cessione, annunciata da agosto, che ha generato – hanno insistito Mauro Febbo e Pietro Fioretti – un grave malessere nei lavoratori coinvolti nella vertenza, a gran parte dei quali in tutto questo tempo sono scaduti gli ammortizzatori sociali rendendo ancora più drammatica la condizione sociale. In questo senso, come Regione, alla quale è stata riconosciuta il merito di tenere sempre alta l’attenzione sulla vertenza, vigileremo perché gli impegni vengano rispettati, chiedendo un’accelerazione nel processo di riconversione dell’azienda per la piena ripresa della produzione”.