I problemi che affliggono l’Ospedale “S.Pio” di Vasto sono oggetto di discussione ormai da diversi decenni. L’argomento, di tanto in tanto, riemerge con vigore ma subito dopo tutto torna coma prima. Di chi la colpa?
Di tutti, soprattutto di coloro i quali hanno avuto ruoli di grande responsabilità negli organismi regionali che sono quelli che, in definitiva, gestiscono un comparto così delicato come la sanità che, è bene ricordarlo, assorbe l’80% del bilancio regionale.
Ne volete una prova concreta? Ve la fornisco immediatamente.
Era il 26 gennaio dell’anno 2002 (sì, quasi 18 anni or sono) e nell’Auditorium dell’Agenzia per la Promozione Culturale di Vasto si teneva un convegno sul tema “Il Nuovo Ospedale di Vasto: come, dove, quando, perché”. Al convegno prendevano parte, come si può bel leggere dal manifesto affisso in quei giorni sui muri della città e che pubblico in allegato a questa nota, le seguenti Autorità:
- Giuseppe Tagliente, Presidente del Consiglio Regionale
- Antonio Falconio, ex presidente della Giunta Regionale
- Filippo Pietrocola, Sindaco di Vasto
- Arturo Stuard, Assessore Regionale Sanità
- Massimo Desiati, Assessore Regionale Regionale Turismo, Urbanistica, Ambiente
- Eugenio Spadano, consigliere regionale
- Luciano Lapenna. consigliere regionale
- Antonio Prospero, consigliere regionale
- Elio Tilli, Direttore Generale AUSL Lanciano-Vasto.
Moderava il dibattito chi scrive questa nota.
Mi chiedo e vi chiedo: cosa è cambiato rispetto a quel gennaio di 18 anni or sono?
A quell’epoca il centrodestra “dominava” la Regione Abruzzo. Vasto ed il territorio erano abbondantemente rappresentati all’interno dell’esecutivo e del Consiglio Regionale. Lo stesso Direttore Generale dell’allora AUSL era un vastese.
Cosa ottenne l’Ospedale di Vasto da quegli amministratori? Nulla.
Oggi, però, a ruoli invertiti, tentano di scaricare le colpe sulla precedente Giunta D’Alfonso che ha avuto il compito di ripianare un bilancio disastroso lasciato in eredità dalla Giunta Chiodi.
Quegli stessi amministratori della Regione Abruzzo – che nel corso della loro presenza in posti di così grande responsabilità nulla hanno prodotto per questo territorio -, non hanno lesinato di mandare in giro carri funebri e di lanciare accuse pesantissime nei confronti di Paolucci & C. facendo finta di avere la coscienza pulita, di non avere alcuna responsabilità sul disastro della sanità nel nostro territorio.
Ricordo ancora il giorno in cui l’allora direttore generale Francesco Zavattaro, alla presenza dei big del centrodestra regionale, annunciava all’interno della Palazzina Uffici del “S.Pio” l’avvio dei lavori per la realizzazione della Sala di Emodinamica. All’indomani tutto si fermò per il mancato coinvolgimento di un esponente locale del centrodestra che fece sentire la sua voce.
Oggi i loro seguaci (ndr: che fino a qualche tempo fa prendevano le distanze da chi tanto potere ha gestito e tanto ancora intenderebbe gestire in futuro) ed in alcuni casi i loro figli assumono atteggiamenti ondivaghi ed ambigui arrivando a “resuscitare” anche un esponente del centrosinistra nei confronti del quale hanno sputato veleno per ben 13 anni. Vogliono prendersi meriti che non hanno e vogliono assurgere al ruolo di protagonisti in un momento davvero molto delicato. Il tutto con la complicità di chi tanto ha avuto dal centrosinistra e che bene avrebbe fatto a tenersi fuori da certe dispute.
Ieri l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì, come pure il direttore generale Schael, hanno disertato i lavori del Consiglio Comunale di Vasto. Loro non hanno tempo da perdere. I loro predecessori hanno sempre onorato l’assise civica vastese della loro presenza.
I consiglieri regionali della Lega, Sabrina Bocchino e Manuele Marcovecchio, hanno fatto finta di non essere a conoscenza del problema preferendo tirarsi fuori. Un’assenza pesante e molto significativa.
Ora si tenta di scaricare le responsabilità sul sindaco di Vasto Francesco Menna reo di aver ripercorso, ieri sera, in Consiglio Comunale, passaggi molto importanti degli ultimi anni della gestione della sanità nel nostro territorio.
Se davvero vogliono dare un segnale oggi, come nel 2002, hanno la possibilità di farlo avvalendosi anche della complicità del capo della segreteria del presidente Marsilio: il vastese Etel Sigismondi.
In caso contrario saranno solo chiacchiere e polemiche che non risolvono gli annosi problemi della nostra sanità.
Giuseppe Forte