Si è salvata in corner la sempre più sconquassata maggioranza Menna, facendo quadrato attorno alla figura del dirigente Luca Mastrangelo, dirigente di nomina sindacale, a cui di recente è stato affidato il delicato settore dei lavori pubblici. La minoranza sosteneva, Testo Unico degli Enti Locali alla mano, che al Dirigente a staff potevano essere attribuiti solo progetti, e non tranche di settori, come quello dei lavori pubblici appunto, in base a una interpretazione consolidata dell’articolo 110 comma 2 del Tuel. La maggioranza, priva di molti consiglieri (Lapenna, Lembo, Marchesani, Molino, Paolino, oltre che della consigliera Nicoletti, moglie dello stesso Mastrangelo, che questa volta ha avuto il buon senso di astenersi dalla discussione e dalla votazione) ha vistosamente barcollato per difendere una scelta amministrativa che non trova fondamento legale, e che non è stata avallata dal visto del segretario generale precedente. Il salvataggio della posizione di Mastrangelo è avvenuto solo grazie a una “creativa” interpretazione del regolamento fornita dal presidente Del Piano, e dalla segretaria Mascioletti, che ignorando regolamento, prassi e consuetudini hanno negato alla minoranza un ovvio e doveroso voto segreto, compattando gli sparuti consiglieri di maggioranza presenti e il sindaco. Moralmente, nonostante il 10-8 della votazione illegittima, consideriamo questo arroccarsi della maggioranza come una sconfitta, che sarebbe stata tale anche sul campo se, ancora una volta, per salvare l’indifendibile, non si fosse fatta carta straccia di Statuto, Regolamento e Testo Unico degli Enti Locali.
Alessandro d’Elisa
Guido Giangiacomo
Vincenzo Suriani
Francesco Prospero
Alessandra Cappa
Davide D’Alessandro
Edmondo Laudazi