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Vasto, dopo venti anni si chiude il crack Iacovitti. I creditori ora verranno rimborsati

Sono stati rimborsati tutti i creditori, alcuni al 100% (ipotecari e privilegiati) altri al  68,72% (chirografari), pari ad un importo complessivo di 5.750.000 euro. Si chiude dopo vent’anni, con un dato più che positivo, il fallimento delle società del gruppo Iacovitti, uno dei più clamorosi crack che la città ricordi a memoria d’uomo.

Dopo una serie di aste pubbliche, è stato reso liquido l’intero patrimonio immobiliare acquisito alla massa fallimentare, preventivamente ricostruito mediante azioni revocatorie tutte andate a buon fine, ma che purtroppo hanno reso necessario un certo lasso di tempo. Con l’importo totale così acquisito, la curatela fallimentare ha negoziato diverse transazioni  con istituti di credito fondiario e con professionisti, apportando un  notevole risparmio circa gli esborsi derivanti dallo stato passivo della società fallita.

Alla fine, grazie all’opera di tutti gli attori che si sono avvicendati nella sfera del Tribunale fallimentare di Vasto, è stato possibile rimborsare al 100% tutti i creditori ipotecari e privilegiati (banche, Equitalia, Soget, professionisti), e al 68,72% i chirografari, cioè quelli che non sono assistiti da alcun tipo di garanzia reale o personale.

Nella quasi totalità dei Tribunali italiani, nel caso di fallimenti di società o di ditte individuali, il più delle volte si riesce e solo in parte a rimborsare i creditori ipotecari”, spiega il professor Antonio Cuculo, curatore fallimentare, “ed in minima parte i creditori privilegiati, ma  quasi mai i creditori chirografari . Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla gestione della complessa procedura fallimentare e con il coinvolgimento di volta in volta del giudice delegato, del  curatore fallimentare e del Comitato dei creditori che ha comportato decisioni  prese con immediatezza e competenza, agevolate dalle piccole dimensioni del Tribunale di Vasto. Insomma, siamo riusciti ad ottenere un risultato che in altri uffici giudiziari rappresenta una chimera”, conclude il commercialista.

Il fallimento del gruppo Iacovitti è stato dichiarato dal Tribunale di Vasto nel 1999, dopo diversi tentativi da parte dell’imprenditore di evitare il crack. Stiamo parlando di società che hanno operato per oltre 40 anni sul territorio in regime di monopolio, realizzando complessi immobiliari ed eleganti palazzine. Molti cittadini, tanti per una piccola realtà come Vasto,  si sono visti portare via immobili già integralmente pagati al costruttore, ma non ancora rogitati (cioè senza l’atto notarile), oppure costretti a ripagare gli Istituti di credito per i mutui gravanti sugli immobili oggetto di compravendita e mai cancellati. Insomma, una catastrofe con un passivo accertato pari a svariati miliardi di vecchie lire.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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