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“Il Natale è anche solitudine”, poesia di Michele Molino

E’ tre ore,
chi cérche a stu tratòre
nu pèzze de pàne,
me te fàme!
E’ Natàle, stìnghe màle.
Stràde e càse ‘mbiangàte,
la nève a cascàte,
lu paèse è desérte,
è l’ore di la minéstre.
Si spànn lu ddòre
da la càse di Dichidòre,
lu càne e la hàtt màgnene dentr’ a lu piàtt.
Frèdd e dolòre, s’è gilàte lu còre.
Sòle, arréte a la finèstre, aspétt ca finìsce la fèste.
………………………………………………………………………………
Natàle a passàte,
de mé, niscìhune z’è ‘rricurdàte.

La traduzione in lingua italiana

E’ tre ore che cerco nel tiretto della cucina un pezzo di pane. Ho fame! E’ Natale, sto male. Strade e case imbiancate. La neve è caduta. Il paese è deserto. E’ l’ora del pranzo. Si spande l’odore dalla casa di Teodoro. Perfino il cane è il gatto mangiano dentro un piatto. Freddo e dolore. Il cuore è diventato gelido. Solo, dietro il vetro di una finestra, aspetto la fine della festa. ……………. Natale è passato, ma nessuno si è ricordato di me.

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