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Servizio idrico: controllori e controllati non possono coincidere. E se provassimo ad applicare la legge?

Dicembre 2002: i sindaci dei 92 comuni interessati approvano il Piano d’Ambito dell’ATO 6 Chietino. Per interventi prioritari risultano in programma, nei primi quattro anni, 26 milioni 160 mila euro, l’89% dei quali (€ 23 milioni 232 mila) per opere di ristrutturazione e ammodernamento della rete. “In seguito agli interventi di recupero perdite (programmati dal 1° anno al 4° anno), sarà possibile”, si legge nel Piano d’Ambito, “erogare un volume pari alla domanda teorica complessiva”[1].

Luglio 2005: «Sta partendo un piano di monitoraggio delle perdite delle condutture, che consentirà di programmare in un futuro prossimo gli interventi di ristrutturazione»: Massimo Cirulli, presidente del consiglio d’amministrazione della SASI[2].

Marzo 2006: «Si avvia a soluzione l’emergenza idrica in particolare della zona frentana e costiera. Un’inversione di tendenza storica»: Enrico Di Giuseppantonio, presidente dell’ATO 6[3].

Gennaio 2007: «In due anni risolveremo il problema dell’emergenza idrica nell’Ato 6 del Chietino»: Enrico Di Giuseppantonio, presidente dell’Ato 6[4].

Febbraio 2012: «Basta con la demagogia dell’aumento delle tariffe dell’acqua: servono investimenti per una massiccia sostituzione delle condutture. Gli investimenti serviranno, nei prossimi tre anni, a rimettere la rete in uno stato decente»: Domenico Scutti, presidente del consiglio d’amministrazione della SASI[5].

Luglio 2012: “Prevediamo due interventi radicali, anche per dare dopo tanti anni un segnale di attenzione rivolto a Vasto: erogare più acqua e risanare il sistema idrico. Il primo obiettivo, nonostante le condotte vetuste, si può raggiungere predisponendo a monte un sistema di accumulo e pompaggio. Contiamo di poter tornare qui entro la fine dell’anno con progetti e tempi certi”: Domenico Scutti, presidente del consiglio d’amministrazione della SASI[6].

Agosto 2017: “Ci stiamo attivando per dare una soluzione definitiva al problema. Cominceremo subito con l’individuare le perdite e poi si procederà al raddoppio delle reti”: l’attuale  presidente del consiglio d’amministrazione della SASI, Gianfranco Basterebbe[7].

… E di sicuro qualcosa ci è sfuggito.

Il concetto però è chiaro: il comune cittadino, l’utente generico, è stato, negli ultimi vent’anni, costantemente e sistematicamente disinformato sulla gestione del servizio idrico locale.

Nel frattempo, dal Dicembre 2002 (ultimo anno della gestione comunale) ad oggi, una famiglia vastese media di 4 persone con un consumo di 200m3 annui (il consumo medio stimato in ambito nazionale), è passata da una spesa di euro 128,16 (IVA inclusa), a una spesa di euro 492,13. Un incremento del  383,99%.[8]

Periodicamente, come in questi giorni, i nostri amministratori sembrano scoprire la gravità del problema. Ma dopo qualche giorno si passa a un argomento nuovo e non se ne parla più fino a una nuova emergenza, nuove promesse, etc. In attesa della prossima puntata, crediamo sarebbe bene che la città si assicuri un’occasione di controllo pubblico minimo sui risultati della gestione del servizio idrico. Il che è ampiamente previsto da leggi e regolamenti, nazionali, regionali, comunali: tutti disapplicati.

Ad esempio dalla legge nazionale[9], secondo cui “il gestore rende pubblici periodicamente, con cadenza almeno semestrale, i principali dati qualiquantitativi relativi al servizio erogato”,“affinché gli utenti e gli organismi preposti al monitoraggio della qualità del servizio possano verificare il grado di raggiungimento degli standard generali prefissati”.

O la la legge regionale[10] che impone agli enti competenti all’affidamento dei servizi” di costituire apposite consulte – le Consulte di Gestione- composte, oltre che dal gestore, dai rappresentanti delle associazioni riconosciute, volto alla definizione dei contenuti dei contratti di servizio, e al relativo controllo.

Oppure, perché no, l’applicazione dello Statuto comunale. L’Art. 40 (disapplicato dalla sua approvazione negli anni ’90) riguarda proprio i servizi pubblici locali: prevede nientemeno che il Sindaco indica “entro il mese di settembre di ogni anno apposite conferenze dei servizi locali per esaminare l’andamento della qualità, quantità, efficienza ed efficacia dei servizi, formulando idonee soluzioni per il miglioramento di essi… Le risultanze della Conferenza sono comunicate al Consiglio comunale”.

Sono misure che chiediamo da oltre dieci anni; e quest’ultima in particolare potrebbe trovare immediata attuazione. Controllori e controllati non possono coincidere.

Altrimenti non ci resta che affidarci alle promesse del Presidente di turno (e dei politici che di volta in volta lo hanno nominato). Auguri…

Associazione civica “Porta Nuova” – Vasto

Vasto, il 2 gennaio 2020

[1] ATO 6 – Chietino, Piano d’Ambito, capitolo IV, tabb. 4.1/4a e 4.2/1.

[2] Il Centro, 9 luglio 2005.

[3] Il Centro, C, 16 marzo 2006.

[4] Il centro, 18 gennaio 2007.

[5] Il Centro, 14 febbraio 2012.

[6] Vastoweb.com, 13 luglio 2012.

[7] Rete8.it, 13 agosto 2017.

[8] https://www.sasispa.it/tariffe/

[9] DPCM 29 aprile 1999, Schema generale di riferimento per la predisposizione della carta del servizio idrico integrato.

[10] L’Art. 11 della Legge Regionale 5 agosto 2004, n. 23 (Norme sui servizi pubblici locali a rilevanza economica)..

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