“Quanto la maggioranza di centrodestra sia superficiale e pasticciona lo dimostra il fatto che il primo atto ufficiale e provvisorio sui tetti di spesa per il 2020 sia stato firmato solo dopo la mia presa di posizione e la minaccia di ricorrere alle procure di Pescara e L’Aquila durante l’ulta capigruppo”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.
“Porta infatti la data di ieri la nota a doppia firma del presidente Marsilio e dell’assessore Verì con cui l’esecutivo si esprime sui tetti provvisori del 2020 quando già nel Vastese erano esplose le prime conseguenze sui lavoratori – sottolinea l’ex assessore alla Sanità – Ma è solo un primo passo, visto che non sono stati ancora capaci di chiudere i contratti del 2019, al contrario di quanto mi hanno confermato le Asl di Chieti e L’Aquila e nonostante il silenzio del Dipartimento della Sanità della Regione Abruzzo, ai quali ho scritto missive dai primi di dicembre scorso per chiedere a che punto fosse la ratifica. Mi viene da pensare che se non avessi sollevato io il problema, questa Giunta lenta e superficiale nemmeno se lo sarebbe posto: mettendo così a repentaglio non solo migliaia di prestazioni e servizi erogati dai privati in regime contrattuale, ma anche gli stipendi e le spettanze di tutti gli operatori del settore, col rischio di esporre loro e loro famiglie, a cui va tutta la mia vicinanza e solidarietà, a un disagio economico che non si è mai verificato prima d’ora. Malgrado la nota di ieri, la questione non è affatto risolta, in quanto le Asl non liquideranno tutte le spettanze del 2019 fino a quando questa Giunta irresponsabile e superficiale non chiuderà tutti i relativi aspetti contrattuali.
Sul mancato rinnovo dei tetti non starò con le mani in mano, perché parliamo di una lacuna gravissima che porta le strutture a operare senza la documentazione regionale di supporto, come invece la normativa richiede e senza che chi deve controllare lo faccia. Non si tratta di cifre da poco conto, le ripeto: circa 250 milioni di euro, di cui 131 con le case di cura, 118 per prestazioni assicurate sul territorio, come esami ed analisi. Gli operatori privati, quindi, hanno lavorato per la prima parte del 2020 senza alcuna comunicazione ufficiale da parte della Regione Abruzzo, ormai preda dell’inedia e dell’incapacità di affrontare qualunque nodo.
Allo stato attuale, la lettera “copre” solo parzialmente un’inerzia che si protrae da un anno. Le ASL di Chieti e L’Aquila, sono le sole per cui risultano concluse, e non è vero e infatti non liquidano, le procedure di sottoscrizione dei contratti negoziali relativi all’annualità 2019 in materia di prestazioni erogate dalle strutture private accreditate.
C’è, infine, da considerare un dettaglio non da poco circa l’impegno di questo esecutivo sul fronte sanità, impegno che è del tutto insignificante: alla copertura provvisoria dei tetti di spesa del 2019 ha pensato la giunta precedente di cui ero parte, con una nota datata 11 dicembre 2018 con cui si rimandava alla programmazione da noi effettuata a riguardo. Nei fatti manca del tutto la programmazione conseguente che avrebbe dovuto fare il centrodestra, ma è un’azione di cui questo esecutivo non è capace, come dimostrano i documenti fin qui prodotti al Ministero e che il Tavolo di monitoraggio della sanità ha pesantemente stigmatizzato. Sono curioso di sapere a chi attribuiranno la colpa stavolta di tanta inerzia. Mi prendo il merito di averli scossi dal torpore, però, tenendo comunque alta l’attenzione, perché la nota senza programmazione non basta”.