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Residence Rossetti, 15 giorni per la messa in sicurezza e bonifica dell’area

Un’ordinanza difficile da rispettare quella firmata dal sindaco Francesco Menna per il cantiere del residence Rossetti, lungo la circonvallazione Istoniense. Il provvedimento, che intima la messa in sicurezza e la bonifica dei luoghi, concede solo 15 giorni di tempo per il ripristino della recinzione “penetrabile  e vulnerabile in più punti” e quindi facilmente accessibile, per la pulizia dell’area e l’installazione di idonei sistemi di protezione.

C’è inoltre anche la necessità  di effettuare una verifica tecnica circa la stabilità della gru a torre in disuso da tempo e di procedere, in caso di accertata instabilità, al suo smontaggio. Fare tutto questo in due settimane appare un’impresa titanica. Ne sono convinti in Tribunale, dove il 2 febbraio scorso il giudice onorario (Got) Tommaso David ha sospeso per due anni la procedura esecutiva a carico della immobiliare Litos,  proprietaria del complesso residenziale, sulla scorta dell’ ipotesi,  avanzata dalla Procura, che sia stata vittima di usura.

Nel frattempo il custode giudiziario, l’avvocato Nicola Tariddi si è attivato per chiedere i preventivi a tre ditte da sottoporre al giudice, il quale dovrà poi convocare le parti. Chi è tenuto a pagare per la messa in sicurezza del cantiere? L’istituto di credito che a suo tempo concesse il mutuo alla Litos, dicono in Tribunale, ma parte dei costi potrebbe ricadere anche sul Comune che, dovendo avere dalla società oltre 461mila euro a titolo di  sanzione pecuniaria per alcune irregolarità edilizie accertate, è intervenuto nella procedura esecutiva.

Insomma, la vicenda è alquanto ingarbugliata con il rischio concreto che la messa in sicurezza del cantiere venga ulteriormente rinviata. In attesa di sviluppi le minoranze commentano l’ordinanza sindacale.

“E’ arrivata con tre anni di ritardo”, rimarcano Vincenzo Suriani e Francesco Prospero di Fratelli d’Italia-An, “ci sono volte ben tre interpellanze, la prima delle quali datata 2017, per spingere l’amministrazione comunale a prendere un provvedimento dovuto, davanti a una situazione di evidente pericolo, tra lamiere che volano, bivacchi notturni e atti vandalici costanti. Eppure la relazione del vicesindaco Peppino Forte, in risposta alla nostra ultima interpellanza dell’11 febbraio scorso, ci ha dipinto un quadro persino peggiore di quello che avevamo prospettato. Ora il Comune faccia rispettare scrupolosamente l’ordinanza che concede quindici giorni di tempo per rimettere in essere la recinzione e per ripristinare la sicurezza del fabbricato abbandonato. Auspichiamo che si faccia particolare attenzione alla situazione della gru presente, di cui non si conosce lo stato di manutenzione”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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