“Non siamo d’accordo, ma rispettiamo volontà del governatore“. Così il sindaco di Pozzilli (Isernia), Stefania Passarelli, commenta l’ordinanza con cui la Regione ha blindato il comune dichiarandolo zona rossa. A Pozzilli ha sede la Neuromed all’interno della quale sono stati accertati, tra i pazienti, casi di Covid-19. “La situazione – ha detto il sindaco all’Ansa – si poteva gestire diversamente. La Neuromed aveva già interrotto tutti i servizi, tranne Tac, Risonanza e Pet, all’interno ci sono solo gli 8 pazienti risultati positivi. Si poteva chiudere per 15 giorni, sanificare tutto e mettere in quarantena il personale. Comunque aspettiamo i risultati che il provvedimento darà”. (ANSA).
Questo quanto ha scritto il sindaco Passerelli su Facebook: È domenica, un giorno festivo sicuramente non bello della nostra vita che non dimenticheremo mai. Coronavirus, Covid 19, zona rossa e Cina rimaranno nelle nostre menti per sempre. Il Presidente della Regione ieri sera ha decretato Pozzilli zona rossa. È uno degli atti più sofferti che ho dovuto subire da Sindaco e Presidente del Consorzio Industriale di Pozzilli, ma se tutto ciò aiuta a sconfiggere l’epidemia dobbiamo accettarlo, non abbiamo altra scelta. I 9 pazienti Neuromed erano tutti pazienti asintomatici, un secondo aspetto del virus con il quale siamo costretti a fare ulteriori conti. Purtroppo il numero dei positivi registra una crescita tale da richiedere un intervento drastico per arginare il contagio. In questa triste domenica, dove le campane della chiesa continuano a suonare, voglio fare un augurio a tutti gli operatori sanitari Neuromed, ai colleghi tutti, alla cittadinanza di Pozzilli, agli imprenditori, agli operai, a coloro che erano in cerca di lavoro certi e speranzosi che tutti, nel più breve tempo possibile, potranno riprendere il lavoro e ogni cittadino ritornare ad una vita normale. Buona domenica a tutti, insieme ce la faremo”.
D’accordo invece il sindaco di Venafro, Alfredo Ricci che all’Ansa ieri ha detto. “E’ una misura contenitiva che ci fa stare più protetti, ma l’impatto psicologico sui cittadini è forte. Al momento a Venafro non ci sono casi accertati. Dobbiamo stare calmi e dobbiamo avere rispetto nei confronti dei nostri concittadini che lavorano alla Neuromed”. “Fin dal primo momento – ricorda – avevo chiesto la chiusura della Neuromed. Comunque, questo non è il momento delle polemiche dobbiamo stare uniti. Ho, però, già annunciato nelle sedi opportune che voglio capire cosa sia successo. L’Asrem è stata un esempio, limitando l’accesso a tutte le proprie strutture. Mi auguro – ha concluso – che tale esempio sia stato seguito da tutti. Lo verificherò”. (ANSA).