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Covid-19, “Investire sull’ospedale di Atessa prima che sia troppo tardi”, la petizione di oltre 40 sindaci

L’ospedale di Atessa, “San Camillo de Lellis”, è stato indicato dall’Azienda Sanitaria Locale Lanciano-Vasto-Chieti quale ospedale COVID per far fronte all’emergenza nazionale, legata alla pandemia da coronavirus.

Il presidio ospedaliero di Atessa è un punto di riferimento fondamentale per oltre 30 comunità collinari e di montagna, in quanto primo e unico ospedale raggiungibile in tempi brevi.

PREMESSO CHE

– Il San Camillo de Lellis (di seguito “San Camillo”) è stato ricompreso nella riprogrammazione della rete ospedaliera abruzzese, nel 2018, come presidio di area disagiata;

  • Presso il presidio ospedaliero di Atessa ci sono reparti di medicina, fisioriabilitazione, lungodegenza e pronto soccorso;
  • Il tasso di mortalità in alcuni comuni limitrofi ad Atessa è del 40% più alto rispetto alla media regionale;
  • La riunione prevista a Roma il 4 marzo 2020, tra il tavolo di monitoraggio nazionale e la Regione Abruzzo, per definire la situazione della rete ospedaliera regionale è stata rimandata a data da destinarsi a causa dell’aggravarsi dell’emergenza coronavirus;
  • In data 12 marzo, con delibera n.260, la ASL Lanciano – Chieti – Vasto (di seguito “ASL”) ha indicato Atessa come COVID hospital per pazienti da lievi a critici prevedendo anche 6 letti di rianimazione (di cui il San Camillo non dispone attualmente);
  • In data 16 marzo il direttore generale della ASL, dott. Thomas Schael, ha compiuto insieme con ingegneri e tecnici, un sopralluogo presso il San Camillo e ha dato il via ai lavori di adeguamento della struttura ospedaliera per il ricovero dei pazienti COVID, da lievi a critici, arrivando a prevedere fino a 12 posti di Rianimazione;
  • I reparti esistenti presso il presidio ospedaliero di Atessa sono stati smantellati, in 48 ore, e trasferiti presso l’ospedale di Ortona in quanto la ASL ha ritenuto che i pazienti COVID e non-COVID non potessero convivere, seppur separatamente, nella stessa struttura;
  • In data 16 marzo il direttore del dipartimento di Salute e Welfare della Regione Abruzzo, dott. Giuseppe Bucciarelli, ha scritto alla ASL per segnalare che il presidio ospedaliero di Atessa può essere adibito alla cura dei soli pazienti “paucisintomatici”, a meno di “ulteriori investimenti”;
  • In data 19 marzo l’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo Nicoletta Verì ha dichiarato che l’ospedale di Atessa verrà adibito alla cura dei pazienti non gravi;
  • In data 19 marzo la ASL ha emesso un’altra delibera in cui l’ospedale di Atessa viene indicato, insieme con quello di Ortona, quale COVID hospital senza, però, specificare quali investimenti in apparecchiature e personale prevede di effettuare.

VISTO CHE

  • Di fronte a una pandemia globale gli ospedali, grandi o piccoli, sono assolutamente necessari e non possono essere oggetto di scaramucce e/o polemiche politiche;
  • La pandemia da coronavirus è presente in tutte le regioni, compreso nelle zone della Val di Sangro, del Frentano e del Vastese;
  • Per fronteggiare quest’emergenza sono necessari investimenti in personale specializzato e apparecchiature adeguate;
  • Per la cura dei pazienti non gravi (e che non necessitano di Rianimazione) non occorre smantellare un intero presidio ospedaliero;
  • Il Comune di Atessa ha offerto alla ASL e alla Regione la sua leale collaborazione per fronteggiare questo momento di grave crisi sanitaria con l’intesa che i reparti esistenti venissero lasciati al loro posto;
  • L’ospedale di Atessa è stato smantellato e si sta procedendo a lavori di adeguamento e ristrutturazione senza, però, aver chiarito quanti e quali fondi verranno impiegati per rendere il San Camillo idoneo ad ospitare un COVID hospital;
  • L’ospedale di Atessa può, eventualmente, ospitare unità operative e pazienti non-COVID che dovranno essere trasferiti da altre strutture adibite alla cura di pazienti COVID in condizioni critiche;
  • La confusione e l’incertezza legate alla destinazione dell’ospedale di Atessa, oltre al trasferimento improvviso e immediato dei reparti esistenti, ha sconvolto la cittadinanza dell’intero comprensorio che già si trova ad attraversare un momento di grave turbamento e crisi economico-sociale.

CHIEDIAMO

  • Al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e al Direttore della ASL, dott. Thomas Schael, di indicare, con la massima sollecitudine, quante e quali risorse intendono stanziare per adibire il presidio ospedaliero di Atessa a COVID Hospital, inclusivo di Rianimazione.
  • Al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e al Direttore della ASL, dott. Thomas Schael, qualora non intendano procedere allo stanziamento di adeguati fondi per l’attivazione di un COVID Hospital, di riportare immediatamente indietro i reparti trasferiti. Fermo restando la disponibilità dell’ospedale di Atessa ad accogliere i pazienti non-COVID trasferiti dalle strutture che verranno adibite a COVID Hospital.
  • Al ministro della Salute, on. Roberto Speranza, di programmare un incontro nazionale, una volta terminata l’emergenza, con le Regioni e i Comuni, per rivedere la “Legge Lorenzin”, che ha permesso di falcidiare le realtà periferiche. Mai, come in questo momento, si dimostrano utili anche i piccoli ospedali, se gestiti con professionalità e senso di responsabilità. La lezione di questi giorni drammatici deve valere per il presente e per il futuro.

PRIMI FIRMATARI

(in ordine di firma)

Giulio Borrelli, Sindaco di Atessa
 
Francesco Menna, Sindaco di Vasto
 
Alfonso Ottaviano, Sindaco di Scerni
 
Mario Zulli, Sindaco di Gessopalena
 
Massimo Tiberini, Sindaco di Casoli

Mario Pupillo, Sindaco di Lanciano
 
Alfredo Paolo Salerno, Sindaco di Fallo
 
Nino Di Fonso, Sindaco di Torino di Sangro
 
Claudio D’Emilio, Sindaco di Palena
 
Giovanni Paolo Rosato, Sindaco di Taranta Peligna
 
Domenico Giangiordano, Sindaco di Roccascalegna
 
Gianni Bellisario, Sindaco di Perano
 
Raffaele Nasuti, Sindaco di Bomba
 
Carmine Ficca, Sindaco di Torricella Peligna
 
Nicola Labrozzi, Sindaco di Frisa
 
Enrico Di Giuseppantonio, Sindaco di Fossacesia
 
Vincenzo Muratelli, Sindaco di Altino
 
Felice Magnacca, Sindaco di Castiglione Messer Marino
 
Tommaso Schips, Sindaco di Mozzagrogna
 
Angelo Piccoli, Sindaco di Montenerodomo
 
Patrizia D’Ottavio, Sindaca di Monteferrante
 
Ciro Carpineta, Sindaco di Pietraferrazzana
 
Danilo D’Orazio, Sindaco di Civitella Messer Raimondo
 
Alessio Monaco, Sindaco di Rosello
 
Maria Giulia Di Nunzio, Sindaca di Santa Maria Imbaro
 
Ernesto Graziani, Sindaco di Paglieta
 
Nicola Di Fabrizio, Sindaco di Montebello sul Sangro
 
Palmerino Fagnilli, Sindaco di Pizzoferrato
 
Arturo Scopino, Sindaco di Montelapiano
 
Massimiliano Berghella, Sindaco di Treglio
 
Domenico D’Angelo, Sindaco di Pennadomo
 
Raffaele Verratti, Sindaco di Sant’Eusanio del Sangro
 
Christian Simonetti, Sindaco di Colledimezzo
 
Giuseppe Finamore, Sindaco di Villa Santa Maria
 
Andrea Schina, Sindaco di Colledimacine
 
Luca Conti, Sindaco di Casalanguida
 
Loredana Peschi, Sindaca di Civitaluparella
 
Silvio Di Pietro, Sindaco di Quadri
 
Nicola Iannone, Sindaco di Tornareccio
 
Carlo De Vitis, Sindaco di Fara San Martino
 
Giovanni Enzo Di Rito, Sindaco di Rocca San Giovanni
 
Emiliano Bozzelli, Sindaco di San Vito Chietino
 
Sabatino Ramondelli, Sindaco di Roio del Sangro

Armando Di Luca, Sindaco di Borrello

Per firmare la petizione

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